Entrambe le produzioni erano state fermate in attesa di sviluppi legali. L’indagine sul disastro ambientale alle Eolie è ancora aperta, la posizione del sindaco di Riace è stata molto ridimensionata. Ma l’azienda decide di tenere nel cassetto la storia sull’accoglienza dei migranti
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Una fiction recuperata mentre l’altra resta nel cassetto. È la doppia politica della Rai su due produzioni rimaste in stand by nell’ultima stagione televisiva per motivi giudiziari. Si tratta di “Sempre al tuo fianco”, ambientata Stromboli e basata sulle vicende della Protezione civile, e “Tutto il mondo è paese”, il lavoro dedicato all’impegno di Mimmo Lucano per i migranti.
Nel primo caso lo stop era dovuto a un incendio sul set che aveva distrutto, nel maggio 2022, parte del versante montuoso dell’isola. Per la serie tv sul sindaco di Riace (oggi anche parlamentare europeo), la sospensione era arrivata dopo i procedimenti giudiziari che si erano abbattuti su Lucano. La Rai aveva sospeso tutto in attesa di sviluppi.
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Con l’ufficializzazione dei nuovi palinsesti per il 2024-2025 arriva un esito che pare più politico che tecnico. “Sempre al tuo fianco”, infatti, compare tra le fiction che finiranno sul piccolo schermo nel prossimo autunno. Gli spettatori, riporta Fanpage, vedranno le puntate con protagonisti - tra gli altri - Ambra Angiolini e il calabrese Peppino Mazzotta a partire dal 15 settembre. Fiction “approvata”, dunque, anche se la vicenda giudiziaria nata dopo lo spaventoso incendio non è ancora conclusa: ci sono 6 indagati per disastro ambientale e due di questi sono persone giuridiche, cioè le due società che si occupano di produzione ed effetti speciali, 11 Marzo Films srl e Best Sfx srls. Iter giudiziario ancora da definire e, ovviamente, tutti da considerarsi innocenti. L’ad Rai Roberto Sergio, che ad aprile aveva stoppato la programmazione, è tornato sui propri passi ispirato da sacrosanti principi garantisti.
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Vale per Stromboli ma non per Riace. “Tutto il mondo è paese”, in cui Beppe Fiorello interpreta il ruolo del sindaco del borgo della Locride diventato villaggio globale, prenderà ancora polvere anche se la vicenda giudiziaria di Lucano è stata molto ridimensionata dal giudizio d’appello che ha cancellato le accuse più gravi al primo cittadino di Riace. Pena passata da 13 anni e 2 mesi a 18 mesi: in piedi è rimasto un solo singolo episodio per un presunto falso. Lo scontro giudiziario ora si sposta in Cassazione: hanno impugnato la sentenza sia la Procura generale (per truffa aggravata, abuso d’ufficio e un falso ma non per associazione per delinquere e peculato) che i difensori di Lucano, che chiedono un’assoluzione completa. La serie tv, intanto, resta nel cassetto dopo i diktat piovuti dal centrodestra nei giorni in cui l’inchiesta Xenia aveva portato Lucano ai domiciliari.
Per entrambi i casi l’iter è ancora sospeso, ma la Rai applica due pesi e due misure. Giustamente garantista a Stromboli, visto che i protagonisti non possono certo essere ritenuti responsabili del disastro ambientale che si è consulato, colpevolista a Riace. Il risultato è che una storia sarà raccontata e l’altra no, nonostante entrambi i titoli siano stati pagati dalla Rai. La fiction sull’accoglienza resta congelata: scelta che sa di politica nella più politica tra le aziende di Stato.