Riceviamo e pubblichiamo la nota della presidente della provincia di Cosenza Rosaria Succurro.

Per correttezza, ritengo necessarie due precisazioni in relazione a un articolo apparso sulla vostra testata, intitolato “Cosenza-Sibari, 12 anni e 40 milioni di euro ma ancora nessuna strada. E l’ennesimo annuncio cade nel vuoto”.

La prima precisazione è che i richiamati 12 anni di ritardi riguardano il primo lotto dei lavori, che l’amministrazione provinciale di Cosenza da me guidata ha ereditato. Ora la galleria interessata è già in esercizio, nel senso che i veicoli transitano senza problemi, e le relative opere sono state completate per circa il 90 per cento

La seconda precisazione si riferisce, invece, al lotto successivo. Nello specifico, c’è stato un imprevedibile problema geologico, che ha riguardato una delle due altre gallerie in fase di realizzazione. Pertanto, la conclusione dei lavori, prevista per la fine dello scorso dicembre, avverrà, secondo quanto assicuratomi dai tecnici della Provincia di Cosenza, nel prossimo mese di marzo. Ciò in ragione degli interventi aggiuntivi che si sono resi di conseguenza necessari.

Tra l’altro, come mia abitudine, sono stata sul posto per fare un sopralluogo e verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Ho ritenuto doveroso riportare i fatti e informare l’opinione pubblica in maniera puntuale e trasparente.

La replica di Mariassunta Veneziano: 

Accogliamo le precisazioni della presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, alle quali tuttavia ci permettiamo di replicare, anche noi per correttezza e per dovere di informazione puntuale e trasparente. In primo luogo, i 12 anni di cui si scrive riguardano il progetto della strada nel suo complesso, così come ben spiegato nell’articolo. Un progetto, lo ribadiamo, presentato nel 2011 e la cui realizzazione è ancora innegabilmente incompleta.

In secondo luogo, nessuno nega – né ha mai negato nell’articolo, dove è riportato chiaramente – che l’amministrazione provinciale guidata dalla presidente Succurro abbia ereditato i lavori e gli annessi ritardi e non già solo del primo bensì anche del secondo lotto, il cui cantiere è stato avviato ben 10 anni dopo la presentazione del progetto e si sarebbe dovuto chiudere a maggio 2023, appena due mesi dopo l’elezione della presidente.

Appare poi doveroso precisare, anche da parte nostra, come non ci risulti che la galleria Cozzo Castello, ricadente nel primo lotto, sia attualmente – né sia mai stata – in esercizio. A meno che – avendo noi verificato la situazione di persona appena pochi giorni fa, con tanto di immagini a corredo – non sia stata aperta in questi ultimi giorni di festa e senza darne notizia alcuna (cosa che appare improbabile, dato il clamore che ha accompagnato in questi 12 anni anni ogni piccolo passo avanti, fosse anche solo l’abbattimento di un diaframma).

Infine, prendiamo atto della dichiarazione della presidente riguardo all’«imprevedibile problema geologico» che ha fatto ulteriormente slittare i tempi di ultimazione del secondo lotto, dalla presidente fissati al 31 dicembre scorso, e della nuova previsione per il mese di marzo che ci auguriamo, da cittadini di questo territorio prima ancora che da giornalisti, possa essere rispettata.