La politologa e scrittrice Arianna Farinelli, già docente della City University di New York ed editorialista di fatti americani per Repubblica e diverse testate italiane, sarà ospite dell’evento “Dialogando. Empowerment femminile, stereotipi di genere e diritti nell’America di Trump”, promosso dall’Amministrazione comunale di Brognaturo e in programma lunedì 31 marzo, alle ore 11, nell’ex convento dell’Annunziata.

La prima parte dell’iniziativa, voluta dalla sindaca del piccolo centro delle Serre vibonesi, Rossana Tassone, consigliera nazionale Anci, ospiterà le riflessioni dell’avvocato Stefania Figliuzzi, delegata di Donne in rete contro la violenza (Dire) per la Calabria, che parlerà del nuovo Ddl Femminicidio, evidenziando l’importanza del riconoscimento delle disparità di genere, e presenterà il progetto “Ti meriti un amore”.

Nella seconda parte, in collegamento da New York, spazio ad Arianna Farinelli che presenterà il suo libro “Storia di una brava ragazza”, nel quale racconta la sua esperienza di vita partita dalla periferia romana e approdata negli States per un dottorato di ricerca, aprendo anche a tematiche inerenti alla situazione politica internazionale e ai riflessi socio-culturali delle politiche di genere trumpiane.

L’intero evento sarà coordinato dal caporedattore di LaC News 24 Stefano Mandarano. In sala prevista la presenza degli studenti dell’Istituto Einaudi di Serra San Bruno, dei volontari del servizio civile, di Pro loco e associazioni che si battono per la parità di genere.

«Dialogando - spiega la sindaca Rossana Tassone - simboleggia una community discorrente, promossa dall’Amministrazione comunale di Brognaturo, per confrontarsi su tematiche quali: empowerment femminile, stereotipi di genere, auto-determinazione e territorio». Spunti di riflessione per riportare il tema dei diritti al centro del confronto pubblico.

Il libro di Arianna Farinelli, Storia di una brava ragazza (Einaudi, Stile libero), si dipana a partire da una domanda: «Puoi davvero scappare da un destino quando quel destino è scritto sul tuo corpo di donna?»

«Se nascere femmina può complicarti la vita - si legge nella sinossi -, figuriamoci nascere femmina in una borgata romana alla fine degli anni Settanta. Crescere, scoprire l’altro sesso, le differenze di classe, e la vergogna. E andartene dall’altra parte del mondo, sposarti, fare figli, divorziare, costruire una carriera, con tutto lo sforzo che implica cambiare il proprio destino».

Negli anni del liceo, Arianna Farinella «si vergognava di abitare “allo sprofondo”, ma grazie al lavoro da barista della madre ha fatto un dottorato negli Stati Uniti. Eccellere nello studio era un modo per essere vista al di là del suo corpo, che i maschi tentavano continuamente di predare, maldestri e ingordi come si è nell’adolescenza, soprattutto in un Paese sessista, in cui fino al 1996 lo stupro è stato reato contro la morale anziché contro la persona».

Che cos’è un corpo femminile, che cos’è una donna? «Farinelli si interroga e ci interroga, mettendo a nudo la sua storia personale e quella delle donne della sua vita: la nonna, la madre, le amiche di sempre. Facendo appello alle scrittrici che hanno segnato la sua strada, da Annie Ernaux a Bell Hooks, da Virginia Woolf a Susan Sontag, porta il loro sguardo fino alla periferia romana, per esplorarne le dinamiche primordiali e restituirle con irresistibile ironia. E ci racconta una tormentata emancipazione, senza negare le contraddizioni che toccano ciascuna di noi: l’aver introiettato, malgrado la fatica fatta per combatterlo, tutto il patriarcato possibile».