VIDEO | L'unica sede in Calabria dell'osservatorio sul Disagio e della solidarietà nelle stazioni italiane apre le sue porte alle persone in difficoltà. Qui in sinergia con il Sai di Bagaladi la ragazza nigeriana svolge tirocinio: «Mi piace molto aiutare le persone»
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«Mi trovo molto bene qui. Incontro persone e posso aiutare, preparando il caffè e distribuendo cornetti. Mi piace molto questo lavoro. Ringrazio tanto per questa opportunità». Racconta così il suo servizio presso l'help center La casa di Lena di Reggio Calabria, Jennifer, giovane donna nigeriana, giunta in Italia, passando per la Libia, quattro anni fa.
Casa di Lena, esperienza di integrazione
Dopo i primi anni trascorsi in Campania, adesso con il suo bambino va incontro ad una nuova vita che sta progettando durante l'esperienza nel Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione) di Bagaladi, nel reggino, dove vive da circa otto mesi. La coordinatrice del progetto Daniela Rossi e la responsabile per l'orientamento al lavoro e inserimento lavorativo Francesca Ruggeri si stanno occupando, unitamente a tutto lo staff del Sai, di accompagnarla in questo percorso di ridefinizione della sua vita. Tappa importante è proprio questo servizio reso alla Casa di Lena di Reggio Calabria.
«Sono stati tanti e diversi i percorsi che le abbiamo proposto e rispetto ai quali Jennifer si è messa in gioco. Il nostro intento era di mettere a valore le sue attitudini e di svelare le sue aspirazioni. Ci siamo presto rese conto della sua spiccata propensione alla socialità e alle relazioni, per questo abbiamo pensato ad un tirocinio all'help center Casa di Lena di Reggio Calabria. Un'esperienza che la sta arricchendo molto», hanno spiegato.
Casa di Lena aperta a chi vive nel disagio
L'help center La Casa di Lena nasce a Reggio Calabria nel 2016 come presidio di accoglienza e orientamento, nel quadro della rete messa a punto dal gruppo Ferrovie dello Stato che ha concesso gratuitamente in comodato d'uso la sede. Si tratta, infatti, di una delle diciannove sedi, distribuite su tutto il territorio nazionale e unica in Calabria, dell’osservatorio nazionale sul Disagio e della Solidarietà nelle stazioni italiane. Nel 2020 ha registrato quasi tremila accessi, accogliendo oltre quattrocento persone, prevalentemente uomini, stranieri e di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Un luogo di accoglienza in cui offrire una bevanda calda, dopo una fredda notte in strada, e che, per il gruppo di volontariato Caritas che vi opera, diventa finestra su disagi sociali, economici e abitativi, molto diffusi anche nella città dello Stretto, dunque i bisogni delle persone più invisibili.
«Siamo qui per accoglierli e anche per orientarli dal punto di vista legale, sanitario e, laddove, possibile anche amministrativo, con un supporto nel disbrigo di pratiche e nella presentazione di istanze, per esempio, per i buoni spesa. Molti non hanno un computer, quindi spesso con la documentazione che ci portano, espletiamo noi per loro le procedure. Non riusciamo, ovviamente, a risolvere tutti i problemi e ad esaudire tutte le richieste ma certamente li aiutiamo e li orientiamo verso altre strutture che devono eventualmente intervenire», ha spiegato la volontaria Bruna Mangiola.
Un luogo pronto a donare ancora sorrisi e pasti caldi. A Capodanno, dopo le altre occasioni di distribuzione in collaborazione con il santuario di Sant’Antonio di Padova e con il Dopolavoro Ferroviario, grazie alla parrocchia del Sacro Cuore, Casa di Lena allestirà nuovamente un tavolo per il ritiro del pranzo da asporto. L’attività della mensa per le persone indigenti o senza fissa dimora, che la Caritas promuove tutto l'anno sul territorio reggino e che in questo periodo si rafforza, sarà espletata anche in altri giorni di Festa con il contributo di tante realtà come anche la Casa di Lena, help center la cui denominazione è stata scelta dal gruppo di volontariato per ricordare un'amica speciale.
Lena, i suoi cani e le sue storie
«Una donna simpatica che, tranne il primo periodo in cui ancora non ci conosceva, ci lasciava la porta aperta per accoglierci con tutti i suoi cani e raccontarci tantissime storie. Per questa andavamo da lei alla fine del nostro giro. Per poterci fermare ad ascoltare. Viveva in una baracca al porto e una mattina d'inverno ci ha lasciato. Era il 2016. Poco dopo abbiamo inaugurato l'help center». Ecco chi era Lena, nel ricordo della volontaria Bruna Mangiola che con il gruppo di volontariato della Caritas la incontrava durante il giro per consegnare pasti caldi e coperte. Alla sua memoria è stato intitolato l’help center di Reggio Calabria aperto proprio in quello stesso anno.