«Nel ’70 a Reggio Calabria scoppiano i moti, la famosa rivolta di Reggio contro la proposta di spostare il capoluogo a Catanzaro, creando non solo un clima di tensione, ma anche delle nette divisioni nei quartieri, che all’epoca chiamavamo repubbliche» ricorda Marco Minniti, politico e presidente della Fondazione Med – Or «Per me è stata un’esperienza impegnativa, che mi ha formato e portato a scegliere da che parte stare. Ero adolescente all’epoca, uscivo dal liceo e andavo direttamente alla sede del Partito Comunista, che era a due passi dalla mia scuola».

Dalle barricate alle proteste, un’adolescenza impegnativa e impegnata, fino all’entrata nel Partito Comunista. Il vis-à-vis comincia con il racconto degli eventi che hanno segnato profondamente la vita privata e politica di Marco Minniti, che con passione ripercorre le tappe assieme a Paola Bottero, direttore strategico di Pubbliemme – Diemmecom, viaCondotti21 e LaCNetwork, nel salotto di Vis-à-vis.

Le passioni di Minniti sono molteplici: dall’apnea al volo, figlio “d’arte”, il padre era infatti un generale dell’Aeronautica militare, gli zii ufficiali. L’aeroporto di Reggio Calabria, conosciuto anche come Aeroporto dello Stretto è intitolato al reggino Tito Minniti, eroe della Regia Aeronautica, decorato con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, perse tragicamente la vita, durante un volo di ricognizione si Dagabur, nell’Etiopia orientale.

«Finito il liceo sarei voluto andare all’accademia di aeronautica, essendo refrattario agli ordini, l’unico modo per accettarli era coniugarli con una grande passione: il volo. Mia madre si oppose fermissimamente, era un’esperienza che aveva già vissuto con suo padre e i suoi familiari, così sono diventato funzionario del partito comunista».

I racconti di Marco Minniti sono un fiume in piena di vitalità ed emozioni, la memoria non può non fermarsi al ricordo di Giuseppe Valarioti, dirigente del PCI ucciso l’11 giugno del 1980, dalla ‘ndrangheta, il primo politico vittima della mafia calabrese.

«Quella sera saremmo dovuti andare a cena insieme, il giorno dopo avrei dovuto fare apnea, quindi svegliarmi presto, così avevo detto a Peppe che non sarei andato al ristorante. Lui invece è andato. All’uscita è stato sparato», racconta Minniti «Ed con l’assassinio di Beppe Valarioti che le mafie hanno inaugurato una sorta di terrorismo mafioso: dare un segnale netto a chi si oppone, in quel caso il segnale era alla sinistra attraverso un suo militante. Beppe era una figura straordinaria, veniva da una famiglia molto umile ed era riuscito a laurearsi in lettere, esperto di archeologia, era una persona dotata di una straordinaria ricchezza umana».

Ad ottobre del 1998 Marco Minniti diventa sottosegretario della presidenza del Consiglio e a novembre arriva in Italia Abdullah Öcalan – fondatore del partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), accusato di attività separatista armata, catturato nel 1999, condannato a morte, condanna successivamente sospesa, tutt’ora è detenuto nella prigione di Imrali in Turchia – e durante la notte arriva la prima chiamata «Mi avevano appena dato il famoso telefono rosso, che si dà a sottosegretari della Presidenza del Consiglio, pensavo che quel famoso telefono che non avrebbe mai squillato. Invece no, squillò e dall’altro capo solo una parola: è arrivato. Öcalan era appena arrivato in Italia, così comincia la mia storia di carattere istituzionale».

Comincia così una lunga carriera politica: dirigente dei Democratici di Sinistra e sottosegretario di Stato prima al Ministero della difesa e viceministro dell’Interno, poi con delega ai servizi segreti sotto il governo Letta e poi Renzi. Dal 2016 fino al 2018, con Gentiloni premier, diventa ministro dell’interno poi, nel febbraio del 2021 annuncia le dimissioni irrevocabili da deputato.

Dopo una lunga carriera politica arriva Med – Or, acronimo di Mediterraneo ed Oriente, l’idea di un Mediterraneo e di un Oriente centrali nel ruolo geopolitico nel mondo. Un rischio e al tempo stesso una grande opportunità, per l’Italia e per l’Europa, l’obiettivo della Fondazione, di cui Marco Minniti è il presidente, è creare ed unire competenze e capacità dell’industria con il mondo accademico per lo sviluppo geo – economico e socio – culturale. Un nuovo modo di fare politica senza essere un politico.

Dove rivedere la puntata

Vis-à-vis va è andato in onda ieri sera, come ogni martedì alle 21 su LaC Tv, canale 11 del digitale terrestre, canale 411 TvSat e 820 di Sky. La puntata è ora disponibile su LaC Play.