Sarà per la prima volta un intero territorio, la Locride, in corsa per il titolo di capitale italiana della cultura per il 2025. La manifestazione d’interessa al procedimento di selezione porta la firma del sindaco ff della Metrocity di Reggio Carmelo Versace. L’idea è nata qualche anno fa dal gruppo di azione locale “Gal Terre Locridee” guidato da Francesco Macrì, con l’obiettivo di gettare le basi per il definitivo rilancio dell’area ionica reggina.

«Non siamo una città ma un territorio – spiega il presidente del Gal, l’ente soggetto attuatore – e pensiamo di avere numerose potenzialità tra beni archeologici e culturali nonché tutti i requisiti per competere con la qualificata concorrenza. Il mio ringraziamento va alla Città Metropolitana reggina che ha fatto i salti mortali per approvare la proposta e portare al consiglio di Palazzo Alvaro. Il dossier lo prepareremo noi – ha proseguito Macrì – mentre gran parte del territorio non ha ancora capito la portata di questa iniziativa, abbiamo notato un grande interesse da parte dei ragazzi e per questo puntiamo a coinvolgere le scuole attraverso laboratori di comunità che partiranno a breve insieme ad altre manifestazioni».

Ieri nella sede del Gal si è svolto un primo incontro interistituzionale di carattere programmatico. Una riunione operativa giudicata estremamente utile che ha posto in evidenza la centralità del lavoro di squadra che, ha espresso il rappresentate di Palazzo Alvaro «sta vedendo impegnati tutti gli attori coinvolti, istituzionali e territoriali, nel quadro del dossier che sarà presentato nel prossimo settembre e che coltiva concretamente l’ambizione di poter giocare da protagonisti questa partita. Un percorso certamente complesso ed entusiasmante al tempo stesso - ha rimarcato il rappresentante metropolitano - su cui intendiamo profondere il massimo sforzo possibile perché crediamo che la Locride meriti questo risultato e anche tanto altro, in ragione delle numerose risorse sociali e produttive e dello straordinario patrimonio culturale che questa terra custodisce».