L’ultima riunione dei sindaci è stata convocata quasi 5 mesi fa. Il Corsecom lancia un appello a «far rientrare i contrasti in atto per riprendere una strada comune»
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Erano i primi di luglio quando, su richiesta degli amministratori locali della vallata dello Stilaro, l’assemblea dei sindaci della Locride si era riunita eccezionalmente nella sala consiliare di Stilo per affrontare il tema dell’isolamento sanitario del territorio. Da quell’incontro, nonostante i buoni propositi, sono passati cinque mesi e chi sperava in miglioramenti per quei piccoli centri lontani dai servizi sanitari essenziali è rimasto deluso, mentre l’organismo guidato dal presidente Vincenzo Maesano ha subito una lunga battuta d’arresto, vivacchiando in una situazione di stand by che non aiuta il confronto tra gli amministratori locali per la risoluzione dei problemi.
Un immobilismo che preoccupa il Corsecom, struttura che racchiude le associazioni più rappresentative del comprensorio, presieduta da Mario Diano. «I tanti progetti previsti per il territorio della Locride in fase di attuazione, già finanziati o con risorse finanziarie disponibili sembrano fermi al palo. Di questi progetti non si hanno notizie precise sui tempi, sull’andamento dei lavori e, finanche sul coinvolgimento dei Comuni interessati – si legge in una nota della segreteria - Sembra che gli organismi istituzionali non abbiano coscienza che la realizzazione di queste opere che riguardano la viabilità, i trasporti, l’ambiente, la rete ferroviaria e il turismo, potrebbero contribuire notevolmente ad un rilancio del territorio e portare incisivi risvolti economici e occupazionali».
Secondo il Corsecom «Probabilmente, gli stessi sindaci, non riescono a prendere atto della precaria situazione di isolamento territoriale in cui la Locride si trova. È quasi un momento di regresso rispetto ad un recente passato in cui ci sono stati dei periodi di stretta collaborazione tra il comitato esecutivo dei sindaci e il Corsecom che, finanche, svolgeva un ruolo di segreteria organizzativa e insieme si sono sviluppate diverse iniziative che riguardavano problematiche di tutto il territorio che ha portato anche a significativi successi. Adesso, in particolare negli ultimi due anni con la coesione venuta meno si sono incontrate tante difficoltà e i sindaci sono arrivati a dividersi in due blocchi cosa che ha impedito, e sta impedendo, di dedicare la giusta attenzione alle varie necessità e ai progetti che interessano i settori produttivi del territorio».
Dalle associazioni della Locride un appello a «far rientrare i contrasti in atto per riprendere una strada comune per fronteggiare, quantomeno, le problematiche più importanti del territorio: la situazione della galleria della Limina e i suoi risvolti presenti e futuri; la nuova Statale 106, e i tratti incompiuti Soverato-Caulonia, Locri-Melito; la diga sul Lordo con i suoi anni di attesa e le promesse ancora non mantenute; l’elettrificazione del tratto ferroviario Catanzaro Lido-Melito Porto Salvo; il delicato e pericoloso problema della erosione delle coste lungo la nostra riviera».
Tutti problemi, questi di rilevante importanza che si vanno ad aggiungere alle tante altre necessità del comprensorio della Locride e che, certamente, meriterebbero un’attenzione continua e costante da parte delle istituzioni. «Come Corsecom – sostengono le associazioni - malgrado tutto abbiamo sempre creduto e crediamo alla assemblea dei comuni e all’autorevolezza dei sindaci. La presenza di questo soggetto che negli anni passati stava rafforzando un fronte unico con gli operatori privati ed esponenti del mondo associativo, rappresentava un modello per tutta la regione. Siamo molto preoccupati per l’interruzione della cooperazione e della sinergia pubblico-privato che è il solo percorso da seguire per far uscire la Locride dall’isolamento in cui si trova ed inserirlo nel contest produttivo nazionale».
«Da più parti si incominciano a sentire delle voci che se l’Assemblea non ha la forza per far sentire la propria autorevolezza e mobilitarsi per entrare nel merito dei grossi problemi del territorio e che, quindi, la stessa assemblea non ha motivo di esistere. Se si dovesse verificare questa situazione per le nostre comunità sarebbe una grande ferita nel processo di crescita che da tempo, malgrado tanti ostacoli, si sta portando avanti e il nostro augurio è che ci sia uno scatto d’orgoglio da parte dei sindaci e si ricreino le condizioni per andare avanti con forza e determinazione» conclude il Corsecom.