La campionessa paralimpica descrive come il dolore sia stato per lei un’incredibile occasione di crescita e ripercorre i suoi esordi nel talk di Paola Bottero - GUARDA LA PUNTATA
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Le anime più forti sono quelle che hanno il coraggio di farsi temprare dalla sofferenza, rendendo così la propria esistenza un dono per altri. Anna Barbaro, campionessa paralimpica, protagonista della puntata di vis-á-vis di venerdì 1 aprile, si è raccontata a Paola Bottero, direttore strategico del network, descrivendo in modo mirabile tutta la grinta e l’audacia di una donna eccezionale, che ha saputo mutare le prove e i travagli personali in grazia. «Da quando un virus sconosciutomi ha leso il nervo ottico, privandomi della vista a soli 25 anni, la cosa che mi ha stupita sempre è che non ho mai rinnegato la mia fede, visto che in certi momenti difficili questo può succedere. Dopo che ho pianto tantissimo, ho dovuto fare alcune rinunce, tra cui il sogno di firmare un contratto come ingegnere e di andare dietro la musica. Ho avuto persino paura di non riuscire a crearmi una famiglia. Tutte queste incertezze e questi timori mi hanno dato, però, la determinazione per poter riprendere in mano la mia vita».
Nel renderci partecipe delle note più dolenti, che hanno caratterizzato il suo cammino, non poteva mancare un riferimento allo sport, come prezioso sostegno nel complicato processo di accettazione, che ha reso il suo cuore in grado di operare un cambio di prospettiva, in quanto dopo anni di volontariato con i non vedenti, è stata obbligata a mettersi realmente nei loro panni: «Mio padre conosceva il mio amore per il mare e l’acqua, quindi mi ha portata in piscina. Il nuoto aiuta tanto, perché in vasca ti senti libera, è più facile affrontare certe paure. L'agonismo è nato per caso e per divertimento. Dopo tanti allenamenti ho deciso di provare a fare una gara, poi un'altra. E andavano bene, macinavo successi». Per tre anni, dal 2011 al 2013, Anna Barbaro ha ottenuto diverse medaglie ai campionati prima regionali e poi nazionali di nuoto. Il 19 luglio ha vinto il bronzo all'europeo di Tartu.
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