È tutto pronto per la gita a Serra San Bruno di Carol e della sua classe. La bimba di Zungri, disabile dalla nascita a causa di un’atrofia cerebrale e costretta sulla sedia a rotelle, è sorridente e allegra come sempre mentre ci saluta da dietro il finestrino dell’auto della mamma Rosetta Raffa. Di sicuro non percepisce cosa si sia mosso intorno alla sua iniziale esclusione, quando a causa della scelta da parte della scuola di un pullman non attrezzato per sollevare e accogliere la sua sedia, era stato detto alla madre che per quest’anno Carol avrebbe dovuto rinunciare ad andare in gita con i compagni. Una decisione alla quale la donna non si è rassegnata, raccontando quanto accaduto al nostro giornale. La vicenda ha allora varcato i confini regionali, riversando sull’undicenne e sulla sua famiglia, una valanga di solidarietà.

In tantissimi, a cominciare dalle amministrazioni comunali di Serra e Zungri, si sono offerti di mettere a disposizione un mezzo idoneo al trasporto della bambina disabile che frequenta la quarta elementare. Decine e decine le offerte di aiuto che sono giunte anche da associazioni impegnate nella lotta alle barriere architettoniche e da singoli cittadini.

Alla fine, però, la scuola è tornata sui suoi passi e ha noleggiato un nuovo bus, questa volta attrezzato con la pedana elevatrice. Unico rammarico, l’aumento della quota di iscrizione, che è passata da 34 a 41 euro per alunno. Una conseguenza che ha messo in imbarazzo la mamma di Carol, che ha sentito il peso di questo aumento che si è riverberato su tutte le famiglie dei bambini che, domani, prenderanno parte all’uscita didattica. Una situazione che ha colpito in maniera particolare un nostro lettore, che si è offerto di versare anonimamente la differenza tra il primo e il secondo “biglietto”. In tutto 385 euro, cioè 7 euro di maggiorazione per i 55 bambini partecipanti alla gita.

Il donatore, un professionista vibonese, ha posto come unica condizione che non venisse rivelata la sua identità: «Si tratta di una piccola cifra - ci ha spiegato -, ma non credo che sia giusto che la “responsabilità” della quota più alta debba ricadere sulla famiglia di Carol. Situazioni di questo tipo rischiano di incentivare comportamenti discriminatori che non possono essere tollerati, soprattutto in ambito scolastico, neanche quando all’origine c’è magari una semplice sottovalutazione o un errore come forse è accaduto in questo caso».

Commossa la mamma di Carol, alla quale abbiamo consegnato la busta con i 385 euro: «Ringrazio dal profondo del cuore chi ha fatto questo gesto e tutti coloro che ci hanno espresso solidarietà nelle ultime settimane. Non immaginavo che la storia di mia figlia potesse innescare così tanto affetto e vicinanza. Ora mi confronterò con gli altri genitori per decidere come utilizzare questi soldi, e chi vorrà potrà avere indietro i 7 euro in più che è stato costretto a sborsare».
LEGGI ANCHE: Gita “vietata” alla bimba disabile, la versione della scuola di Zungri: «Forse abbiamo sbagliato, ma in buona fede»