Napoletano, poco più che trentenne, è considerato fra i migliori esponenti della Street art del mondo. E con il murale in omaggio al compianto cantautore, ha lasciato il segno anche nella città pitagorica
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«Chi vive in Calabria, chi vive d'amore. Chi ha fatto la guerra, chi prende il sessanta. Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro. Ma il cielo è sempre più blu». Cosa c’entra Jorit, pseudonimo di Ciro Cerullo, con Rino Gaetano e con Crotone? Ma poi: chi è Jorit?
Fra dubbi, domande e polemiche in puro stile calabrese, anche Crotone, come tante città del mondo, può vantare un’opera di Jorit.
Lui chi è? Jorit ha iniziato con numerosi dipinti sui vagoni dei treni, su muri, sulle saracinesche, pitture illegali e molto detestate dalla gente. Ha anche frequentato le Yard (depositi dei treni dove i writer sono soliti dipingere in maniera illegale su di essi) di molti paesi europei. Uno spirito ribelle, un ragazzo che sentiva il bisogno di esprimersi, di far parlare i colori, di ‘imbrattare’ tutto quello che gli capitava davanti. Era già arte, quella, ma del tutto incompresa. Jorit, napoletano, poco più che trentenne, con Banksy, è considerato fra i migliori esponenti della Street Art del mondo.
La Street Art è una forma d’arte che si rivela su muri, serrande, facciate di palazzi. Ovunque. Perché la filosofia della street art consiste in questa massima: il mondo intero è una tela da dipingere.
Dicevamo: cosa c’entra Jorit con Rino Gaetano e con Crotone? Jorit è l’artista del ritratto di Maradona alto 15 metri del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, di quello di Yuri Gagarin a Mosca, quello di Gramsci a Firenze. Le sue opere si possono ammirare da Buenos Aires a New York, dal Cile alla Cina, dalla Tanzania alla Palestina. E di questo ragazzo napoletano si sono occupate le più grandi testate giornalistiche del mondo, comeThe Guardian e BBC.
E così, fra una polemica e l’altra, ora anche Crotone può vantare un' opera di Jorit: «…Chi vive in Calabria, chi vive d'amore. Chi ha fatto la guerra, chi prende il sessanta. Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro. Ma il cielo è sempre più blu».
L’immenso e mai dimenticato Rino, campeggia nel quartiere popolare "300 alloggi" di Crotone, con il suo volto e il suo sguardo che sembrano puntare verso l’infinito, in un’espressione intensa e profonda, in un murale di 100 metri quadrati. L'opera è stata dipinta sulla parete di un palazzo di 12 metri di altezza per 8 di larghezza, riportando anche la frase: «Se mai qualcuno capirà, sarà senz'altro un altro come me» che fa parte della splendida canzone di Rino «Ad esempio a me piace il Sud». È stato inaugurato il 2 Giugno in occasione dell'anniversario della morte di Rino Gaetano.
Jorit, molto attivo da ragazzino a Napoli, è passato dal graffitismo a uno stile più profondo, ricco di tantissimi riferimenti sociali e politici. Hanno scritto di lui anche importanti critici, mentre i musei organizzano mostre con le sue opere: il MACRO di Roma, il MAGMA e il PAN di Napoli, ma anche musei Londra, Berlino, Sydney ecc. Una curiosità: nei suoi murales, Jorit nasconde delle scritte, parole e frasi che ampliano il significato delle sue opere. Prima di dipingere lo splendido viso di Rino, Jorit ha scritto sulla parete un lungo messaggio con precisi riferimenti all’attualità, parafrasando una nota canzone di Rino, "Nuntereggae più". L'opera rientra in un più ampio progetto di riqualificazione urbana prevista dal comune di Crotone.
In ogni opera di Jorit c’è un messaggio sociale. Dipinge personaggi che hanno lottato per i diritti civili o leader politici. Perché la Street Art non è tanto lo spray che imbratta i muri. Con Jorit è arte. E l’arte che parla, denuncia, lotta. L’arte militante e fuori dagli schemi. Come Rino, il più anticonformista, il ribelle che usava il ‘non sense’ per contestare il potere, in qualsiasi sua manifestazione: “Onorevole, eccellenza, cavaliere, senatore, nobildonna, eminenza, monsignore, vossìa, cherie, mon amour: Nun te reggae più”