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La vicenda dell’inceneritore che dovrebbe essere costruito tra Nocera e Falerna su iniziativa del comune di Falerna, sta producendo preoccupazione in tutto il territorio. Domenica sera, un comitato spontaneo di cittadini nella piazza di Marina di Nocera, ha indetto un’assemblea pubblica per gridare il suo no a questo tipo d’impianto. In molti si chiedono come è stato possibile che nessuno sapesse niente di questa iniziativa, fino all’uscita della nostra inchiesta giornalistica, eppure come abbiamo ricostruito nella nostra inchiesta attraverso i documenti ufficiali, l’accordo di programma tra i sindaci dell’Unione comunale Mare Monti che comprende i comuni di Gizzeria, Nocera Terinese, Falerna, San Mango d’Aquino, Martirano Lombardo, Conflenti e Motta Santa Lucia, risale al 2014, cioè a ben tre anni fa.
Nel pezzo facevamo rilevare che c’è una discrepanza tra le stesse finalità che si prefiggeva l’accordo di programma, avviare un processo di trasformazione della frazione organica dei rifiuti in biogas, l’impianto approvato dal Comune di Falerna, invece, è finalizzato alla produzione di Syngas. Ma questo è solo uno delle stranezze di questa vicenda. Proviamo ad analizzarne qualcuna, a cominciare dalla società che è stata autorizzata dal comune di Falerna a realizzare il pirogassificatore : la MAREnergy S.r.l con sede in Lamezia Terme. Ricapitoliamo. La società in questione è stata creata a ottobre del 2016, dopo poco più di un mese dalla formazione presentava il Project Financing finalizzato alla realizzazione dell’impianto. La MAREnergy S.r.l è controllata al 20% da un’altra società la ECOSAN SrL, al 20% dalla AGRIMED EUROPE SRL, al 20% dalla PROGEAN SRL, AL 20% dalla ERREELLE SRL, al 15% dalla GM SOLUTIONS SRL a Capitale ridotto e al 5% dalla COOPERATIVA BLANDA SERVIZI- COOPERATIVA SOCIALE. Una rete a ragnatela complessa che va letta incrociando i dati. Sia chiaro, nessuna illegittimità, solo che quando i privati mettono mano nel pubblico è doveroso che l’opinione pubblica conosca l’identità delle società e dei relativi soci. Un principio semplice, quanto sacrosanto di trasparenza.
Dunque, ritorniamo alla mappa societaria. Il Presidente del CdA della MAREnergy S.r.l risulta essere Salvatore Rettura. Come dicevamo il 20% della società in questione è controllato dalla ECOSAN SrL controllata all’80% dal sig. Pietro Marchione e al 20% dal sig. Antonio Marchione. L’azienda svolge come attività primaria lavori di Pulizia, disinfestazione, derattizzazione oltre che di riciclaggio di materiali plastici e ferrosi. La famiglia Marchione, tuttavia, ha diversi interessi imprenditoriali e, non è affatto sconosciuta a Falerna. Il signor Marchione Francesco, per esempio, con il signor Mario Vescio, sono titolari al 50% della SCAMAR SRL che svolge il servizio di mensa scolastica con il comune di Falerna. Ma non è finita qui. Sempre il signor Francesco Marchione è titolare del 36% delle quote della EUROSERVICE SRL di San Mango d’Aquino società di pulizia e altri servizi di cui il maggior azionista è il sig. Luciano Costanzo con il 64% delle quote. Il sig. Marchione Francesco, infatti, ha acquistato le sue quote nella EUROSERVICE SRL dalla signora Carmela Cicco e da suo fratello Eugenio Cicco. Per la cronaca: Carmela ed Eugenio Cicco, sono rispettivamente consorte e cognato di Pasquale Torquato (in foto), fino a qualche giorno fa vice Sindaco di Leopoldo Chieffallo a San Mango d’Aquino , costretto alle dimissioni a causa di un suo coinvolgimento nell’inchiesta della SACAL denominata Eumenidi.
La MAREnergy S.r.l ., ha anche un amministratore delegato, Giovanni Piacente, coinvolto e arrestato qualche tempo in una vicenda di truffa all’UE e poi assolto definitivamente con formula ampia nel processo relativo. Curiosità, Giovanni Piacente è anche l’amministratore unico della PROGEAN SRL, che controlla al 50% con il sig. De Fazio Antonio, un esperto di sistemi di depurazione a lungo dipendente dell’azienda di servizi ecologici BUTERA. La PROGEAN SRL di De Fazio e Piacente è una società di servizi alle aziende e controlla il 20% della società che dovrebbe realizzare il pirogassificatore. Altra curiosità riguarda la ERREELLE SRL che controlla il 20% della MAREnergy S.r.l, risulta essere una società che si occupa sostanzialmente di prodotti finanziari.
Questa è la ricostruzione che siamo riusciti a fare in questo ginepraio di società e sub società. Niente di strano, ripetiamo. Tuttavia, per la complessità e il rischio che comporta l’impianto, ci saremmo aspettati che ad essere scelte fossero delle aziende leader nel settore della gestione dei pirogassificatori. Aziende cioè, che fossero in possesso perlomeno del know-how necessario in grado di fornire le garanzie necessarie alla gestione. Niente di tutto questo. I soggetti coinvolti fino ad oggi si sono occupati di tutt’altro.
Alla luce di ciò, viene da chiederci: in base a quale valutazione il Sindaco e il Comune di Falerna hanno ritenuto di ritenere idonea questa proposta? Il sindaco da quanto ci è dato sapere, continua a sdrammatizzare e a sostenere che non ci sia nessun rischio per i residenti. E’ in grado il Sindaco di fornire elementi scientifici in grado di supportare le sue rassicurazioni? E, soprattutto, il Sindaco ritiene che una decisione del genere vada concordata con la cittadinanza? Allo stato, in tal senso, dal sindaco e dagli altri sindaci non abbiamo registrato una posizione chiara, ad eccezione di una tiepida iniziativa del sindaco di Nocera, la quale con una lettera inviata agli altri sindaci dell’Unione dei comuni, chiede di sospendere ogni iniziativa fino a quando non si chiarisce la natura dell’impianto. Saggia posizione. Tuttavia, la presentazione del progetto è del dicembre del 2016, anche il Sindaco di Nocera, dunque avvia la sua reazione con un po’ di ritardo. Inoltre, considerato che nell’accordo di Programma è previsto che i sindaci dell’Unione svolgano la vigilanza sui progetti varati dai comuni, ci auguriamo che nei prossimi giorni il sindaco di Nocera chieda subito la riunione dell’ufficio di Vigilanza per bloccare il progetto che si vuole realizzare a Falerna.
Registriamo anche un clamoroso silenzio da parte del sindaco di San Mango e ci auguriamo che tale silenzio non sia da imputare all’imbarazzo per una delibera del 24/02/2015, nella quale, in sostanza, si ratificava l’accordo di Programma, ma ignorando il contenuto dell’accordo stesso, ma nell’atto si parla di produzione di sinygas e non di biogas. A quella giunta, curiosamente, era assente solo Pasquale Torquato. A seguire con un atto quasi fotocopia anche la Giunta di Motta Santa Lucia, esattamente il giorno dopo, ratifica e affermarmando le stesse cose.
La nostra valutazione e la nostra inchiesta finisce qui, almeno per ora. Siamo soddisfatto di aver sensibilizzato i cittadini che già per Domenica sera hanno convocato una spontanea assemblea pubblica. Il nostro lavoro serve soprattutto a questo. Noi continueremo a seguire le vicende e a dare voce all’opinione pubblica. Una sola amara constatazione: ancora una volta in questa nostra regione, quando si parla di ambiente, energia, depurazione, una loggia, un gruppo di preghiera targato “Opus Dei” e qualche intermediatore finanziario te lo ritrovi davanti. Sarà un caso? Forse si, ma forse anche no.
Pa.Mo