Si è verificato precisamente tra tra la cima di Montalto e il santuario di Polsi. Un disastro che da qualche ora sembra essere sotto controllo ma che si teme possa trovare nuovo vigore. Nuovi roghi si sono si sono sviluppati nei comuni di Motta San Giovanni, Roghudi e Bagaladi
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Brucia ancora il cuore del parco nazionale d’Aspromonte. Gli ultimi (si spera) rinculi di un rogo partito un paio di giorni addietro in una delle zone più impervie della montagna e che tiene ancora impegnate le squadre di Calabria Verde. Sono almeno 15 gli ettari di preziosissimi boschi di conifere andati in fumo negli ultimi giorni nel territorio di San Luca compreso tra la cima di Montalto e il santuario di Polsi. Una zona non troppo distante dai roghi che, nell’estate del 2021 – probabilmente l’estate peggiore della storia degli incendi in Aspromonte – minacciarono anche la “foresta vetusta”, da tempo ormai eletta a patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Un disastro che da qualche ora sembra essere sotto controllo ma che, anche a causa delle temperature soffocanti di questi giorni, si teme possa trovare nuovo vigore. A preoccupare gli operatori – tredici le squadre antincendio impegnate sul campo, una arrivata anche da Mongiana per dare manforte – sono principalmente le “cippaie”, ultimi resti di alberi ormai morti che, trattenendo il calore potrebbero rinfocolare i roghi. A complicare le cose poi ci sono le forti pendenze che caratterizzano il territorio interessato dalle fiamme - gli incendi si sono sviluppati attorno a quota 1300 metri – che rendono molto difficile l’intervento delle squadre da terra e il fatto che i luoghi interessati dai roghi – boschi di conifere ultracentenari – sono pregni di resina che, agendo come una sorta di combustibile naturale, alimenta gli incendi. Molti gli interventi aerei garantiti dai canadair che fanno la spola tra la montagna e il mare e dagli elicotteri, che da oggi potranno servirsi di una nuova vasca “mobile” capace di accorciare i tempi rispetto al rifornimento dalla diga sul Menta.
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E se la situazione nel comune di San Luca sta lentamente tornando sotto controllo, nuovi roghi nelle ultime ore si sono sviluppati nei comuni di Motta San Giovanni, Roghudi e Bagaladi, nella zona “grecanica” del Parco nazionale d’Aspromonte, una delle zone che, nell’agosto di due anni fa, registrò le ferite più profonde di quella che viene ricordata come “l’estate della devastazione” in cui andarono in fumo sette mila ettari di area protetta.