Al via la manifestazione di Libera a Milano in occasione della ventottesima edizione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’appuntamento è riconosciuto ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. È una giornata che per la rete di Libera costituisce un punto di arrivo e di ripartenza, in cui dare spazio anche alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.

L’edizione 2023 a Milano

Libera ha scelto nel 2023 di proporre l'iniziativa a Milano in una città del Nord (dopo Padova, nel 2019) e di organizzare nuovamente, superati i limiti imposti dalla pandemia, un corteo nazionale. Si è cercato di raccogliere nella città lombarda presenze da ogni parte d’Italia, per catalizzare le energie di quanti intendono impegnarsi per la costruzione di orizzonti di giustizia sociale, avverso le mafie e la corruzione. L'obiettivo è stato un coinvolgimento ampio di tutto il territorio nazionale, con collegamenti internazionali con Europa, Africa, America Latina, grazie alla collaborazione con esponenti delle istituzioni e della società civile.

Lo slogan “È possibile”

Lo slogan di questa Giornata vuole portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale. «La parola “possibile” - spiega il sodalizio- deriva da “potere” e indica ciò che si può realizzare, ciò che può accadere. Oggi ci troviamo su un sentiero oscuro, dove talvolta non ci sono neanche le stelle a farci da guida. Sappiamo che “è possibile” superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà».

Il ricordo delle vittime di Cutro

In occasione dell’evento, don Luigi Ciotti, presidente di Libera ha voluto specificare: «Abbiamo letto anche i nomi degli ultimi migranti» morti nel Mediterraneo, «perché riteniamo che dietro a tutte quelle morti nei nostri mari e non solo ci siano giochi, interessi, poteri forti, le mafie, una dimensione più ampia. Anche per non dimenticarci che naufragi e respingimenti sono frutto di una diffusa cecità e sordità etica».

Don Ciotti: «La memoria è impegno quotidiano»

«È fondamentale ricordare tutte le vittime innocenti della violenza criminale mafiosa. È una giornata che noi abbiamo fortemente voluto, ma non dobbiamo neanche dimenticarci che l'80% di questi familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte. Eppure le verità passeggiano per le vie della nostra città, c'è chi ha visto, c'è chi sa», aggiunge don Ciotti. «Allora è necessario che prendiamo coscienza, in questo nostro Paese, che la presenza criminale mafiosa che ha ucciso tante persone è un problema che non può essere dimenticato. Ma c'è bisogno di una memoria viva - ha proseguito - Non è un evento, non è una cerimonia, non è solo un corteo. Noi facciamo in modo che ogni anno ci sia una giornata che ci ricorda questo, però ogni giorno ci deve essere un impegno da parte di tutti».

Sul palco allestito nella piazza, davanti a 70mila persone tra cui oltre 500 familiari, è intervenuto il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, che nel suo discorso ha ricordato come «le mafie di oggi» non siano «quelle di trent'anni fa: hanno consenso tra gli amministratori, i dirigenti pubblici e gli imprenditori. Dobbiamo prenderci l'impegno di rompere queste catene perché ne va della democrazia del paese».

1069 nomi

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha poi dato il via alla lettura dei nomi delle 1.069 vittime, ricordando «quelle di cui conosciamo le storie, quelle di cui sappiamo solo il nome e tante di cui non abbiamo conoscenza». Ha poi proseguito l'elenco il prefetto di Milano Renato Saccone, seguito da altri tra cui la segretaria del Pd Elly Schlein, il segretario generale Cgil Maurizio Landini, il segretario di Cgil Milano Massimo Bonini, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, don Colmegna e il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti. A conclusione della lettura dei nomi è infine salito sul palco l'ex magistrato Giancarlo Caselli. Il lungo intervento del presidente e fondatore di Libera don Luigi Ciotti, in cui sono state ricordate anche le vittime di Cutro, ha chiuso la manifestazione. In un passaggio del suo discorso ha voluto ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Sono molto contento che sia andato a Casal di Principe, io ero lì domenica, nel giorno dell'uccisione, per ricordare il nostro don Peppe Diana», ha detto. «Lui era un ribelle ai silenzi opportunistici, siatelo anche voi».