Vannia Gava sostiene la scelta del Mase e prova a chiudere la questione: «Gli enti locali mettano da parte i sentimentalismi, è il momento di trovare una soluzione». La risposta di Siviglia: «Ricorda male, agli atti un nostro parere negativo con tanto di dossier»
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Per i crotonesi è uno schiaffo, per le istituzioni locali – Comune, Provincia e Regione – un provvedimento da cancellare. A Roma, invece, difendono la scelta di lasciare i rifiuti di Eni in Calabria. Per Vannia Gava, viceministra leghista all’Ambiente e Sicurezza energetica è «incomprensibile l'annuncio della Regione Calabria di impugnazione del decreto direttoriale Mase con cui si è data finalmente operatività alla bonifica del Sin di Crotone».
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Gava non ha dubbi, nonostante la scelta del ministero sovverta gli accordi iniziali che prevedevano il trasporto degli scarti fuori dalla Calabria: «I rifiuti contestati - sottolinea - non possono avere altra destinazione che la discarica calabrese già individuata, come certificato anche dall'istruttoria tecnica del ministero, con il commissario Errigo, Ispra e l'Arma dei Carabinieri. Un processo che è stato condiviso in Conferenza di Servizi e su cui, a febbraio 2024, anche la Regione ha dichiarato la propria convergenza».
Il tema si sposta dunque sul piano istituzionale. Forse anche politico, a voler sottolineare che tra la Lega, che esprime il sottosegretario, e Forza Italia, partito del governatore Roberto Occhiuto, gli scontri sono (quasi) all’ordine del giorno, a partire dai contrasti sull’Autonomia differenziata.
La chiosa della viceministra è anche un appello: «Invito la Regione e gli Enti locali a mettere da parte sentimentalismi e ad affrontare la questione con spirito collaborativo per dare risposte certe e definitive al territorio».
La replica della Regione: Gava ricorda male
Al vice ministro risponde Salvatore Siviglia, direttore generale del dipartimento Territorio e tutela dell’ambiente della Regione Calabria. La sua versione è molto diversa da quella di Gava: «Il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica non ricorda evidentemente la posizione della Regione Calabria espressa in modo chiaro in conferenza dei servizi. L’incontro preliminare del febbraio 2024 del quale parla Gava era stato uno step esclusivamente tecnico, durante il quale Eni Rewind aveva illustrato ai rappresentanti di Regione, Provincia e Comune il proprio progetto per la bonifica dell’area in questione. Un incontro irrituale che aveva destato sorpresa e durante il quale avevo manifestato la contrarietà della Regione sul merito e sul metodo».
Quelle contrarietà, Siviglia riferisce di averle «ribadite con un esplicito parere negativo della Regione Calabria durante la conferenza dei servizi tenutasi lo scorso 26 giugno: parere negativo correlato da un dossier con relative motivazioni. Non capiamo, dunque, a cosa si possa riferire il viceministro Gava quando nella sua nota parla di “processo condiviso”. La Regione Calabria è sempre stata contraria all’ipotesi di smaltire le scorie Eni Rewind a Crotone, di allargare la discarica esistente o di modificare il nostro Piano rifiuti».