In occasione della prima uscita pubblica, traccia subito le priorità: «Tante situazioni da risolvere come la logistica, la sede del Tribunale e le carenze d’organico»
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«Fiero di essere in Calabria, è un territorio molto vitale, un tribunale che ho trovato in ottime condizioni» così il nuovo presidente del Tribunale amministrativo della Calabria Gerardo Mastrandrea, alla sua prima uscita pubblica in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Spero di dare il mio contributo e di proseguire in questa logica di efficienza e di miglioramento dei risultati di produttività».
Le priorità
Le priorità per il nuovo presidente del Tar sono «l'efficientamento e lo sviluppo della tecnologia per cercare di offrire un servizio di giustizia sempre più veloci, immediati. Ci sono però delle situazioni da risolvere, ad esempio, la logistica e la sede del Tar e le carenze di organico che devono essere definitivamente risolte perché i numeri non sono incoraggianti come trend perché non vorrei che l'arretrato aumentasse».
Il contenzioso
Per quel che riguarda il contenzioso, il presidente del Tar conferma come nel 2024 è in aumento. «Soprattutto in determinate materie come l'ambiente, che di recente è diventata una occasione di sviluppo economico con tutte le energie rinnovabili. È in aumento anche il contenzioso sulla sanità, sulle concessioni e la sicurezza pubblica. È evidente - ha aggiunto - che di fronte all'aumento del contenzioso è aumentata notevolmente la produttività dei colleghi magistrati, abbiamo dei segnali di sofferenza preoccupanti dal momento che potrebbe innescarsi un meccanismo di aumento dell'arretrato che non possiamo accettare».
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Ricorsi in aumento
Secondo quanto riportato nella relazione del presidente del Tar, nel 2024 fra sentenze pubblicate, decreti decisori e decreti presidenziali il numero di ricorsi definiti è pari a 1495. Il dato confrontato con quello del 2023 (1260 sentenze) denota un aumento della produttività. «Aumento che sarebbe potuto essere più consistente» ma su cui ha inciso l'incremento dei ricorsi depositati: passati da 1914 a 2050.
«Di conseguenza l'arretrato è aumentato fisiologicamente di circa il 20%, attestandosi i ricorsi pendenti al numero di 3363. Incremento che ha riguardato in particolare i temi dell'ambiente (20 ricorsi in più), comuni (44 in più), demanio e patrimonio (19 in più), insegnanti (112 in più) sanità pubblica (31 in più), sicurezza pubblica (64 in più)». Tra i ricorsi depositati ve ne sono anche che riguardano i finanziamenti del Pnrr.
Calabria al secondo posto in Italia per interdittive emesse
Sui ricorsi in materia sanitaria, in aumento, il presidente del Tar ha sottolineato «la necessità che la Regione motivi adeguatamente i provvedimenti di diniego di autorizzazione e di accreditamento anche al fine di evitare il proliferare di contenzioso su una medesima fattispecie. Se l'amministrazione adottare direttamente un atto congruamente motivato sin dalla prima adozione, i tempi del contenzioso sostanziale potrebbero ridursi molto».
In forte aumento si è avuto poi in materia di sicurezza pubblica con 123 ricorsi nel 2024. «Il dato in evidente crescita è conseguenza d'una particolare intensificazione del ricorso da parte delle autorità di pubblica sicurezza, in particolare nella provincia di Catanzaro» con l'applicazione di strumenti di carattere preventivo per garantire la sicurezza sul territorio. Lieve aumento nel 2024 anche dei ricorsi in materia di interdittive antimafia: 39 a fronte dei 36 del 2023. «In questa sede sembra utile segnalare - si legge nella relazione - che nel corso del 2024 la Calabria si è posizionata al secondo posto in Italia per numero di interdittive antimafia emesse, con un totale di 199 provvedimenti, dopo la Campania».