A curare il progetto sono stati i giovani della parrocchia dell’Arcangelo Michele, guidati dal consigliere comunale Francesco Avato. Al taglio del nastro presente anche il sindaco Ernesto Madeo
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Ancora meraviglia nella contrada Sofferetti, del comune di San Demetrio Corone. Eventi di forte spiritualità hanno caratterizzato in passato questo lembo di territorio che oggi torna al centro della religiosità popolare con l’inaugurazione della Mostra dei presepi, un progetto pensato e curato da Francesco Avato, consigliere comunale con delega agli eventi, che ha guidato i giovani del posto.
«Il nostro obiettivo – spiega Avato – è quello di realizzare una mostra artistica che accolga le opere di tanti creativi e artisti da ogni territorio. L’arte del presepe è a tutti gli effetti un’arte nobile». E proprio in questa prospettiva l’amministrazione di San Demetrio Corone, guidata dal sindaco Ernesto Madeo, ha tagliato il nastro della mostra con la consapevolezza che la gente del suo territorio merita tutta l’attenzione possibile per la voglia di fare, di innovare, di rilanciare le tradizioni e l’identità, un tema caro e sentito, soprattutto a San Demetrio Corone dove gli sforzi per rilanciare una dimensione culturale alta sono continui fin dall’insediamento della giunta.
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I giovani della parrocchia dell’Arcangelo Michele, patrocinati dal Comune, hanno potuto così mettersi all’opera e sentirsi parte viva del paese. L’inaugurazione, che è stata circondata dalla festa popolare, rappresenta un importante segnale di unione delle diverse contrade, nella volontà di ottimizzare le possibilità ed i talenti che vengono dal basso e che rendono un territorio unico. La mostra ricorda l’importante anniversario, gli ottocento anni dalla creazione del primo presepe ad opera di San Francesco d’Assisi. Ci ha tenuto davvero, il sindaco Madeo, ad esserci, perché ogni piccolo fazzoletto di questa terra – sostiene – merita di essere valorizzato e raccontato. «Per questo ho sollecitato la stampa ad esserci – continua – è il nostro modo di fare degli auguri veri e sentiti, concretizzati dai fatti, dalla vicinanza alla gente, dalla voglia di raccontare loro e non noi».