Ieri il ministro Piantedosi ha firmato nella città dello Stretto il protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori che dovrebbero terminare entro il 2026. Ora si attende l'avvio del cantiere
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Nonostante sia adagiata sullo Stretto, la città di Reggio Calabria non ha mai avuto un rapporto “essenziale” col mare. Essenziale come la realizzazione del museo del mare, un progetto con una lunga storia, accantonato e poi ripreso. Un progetto che ora ha trovato il suggello nella firma del protocollo di legalità con lo Stato che vigilerà sui lavori della ditta Cobar. L'importate documento è stato siglato in prefettura a Reggio Calabria, alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori di realizzazione della struttura.
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Quando tutto iniziò
L'iter che ha portato alla volontà di realizzare il museo del mare ha subito vicende alterne. A cercare di ricucire il rapporto tra la città e il mare ci ha pensato il Regium Waterfront, l'opera che passa in gran parte il litorale reggino arrivando dal centro fino alla zona Sud, terminata nel 2021. Tuttavia, un primo tentativo di legare il nome di mare alla città lo aveva fato l'amministrazione Scopelliti, bandendo nel 2008 un concorso internazionale per la riqualificazione dell’area del Waterfront, con un progetto che ne valorizzasse il litorale e accrescesse il potenziale turistico della città.
A febbraio 2009 a Londra la cerimonia di conferimento dell’incarico agli architetti Zaha Hadid e Patrik Schumacher, vittoriosi sugli altri 48 studi di architettura che avevano partecipato. Il progetto del valore di 53 milioni di euro, firmato a settembre 2009, prevedeva due edifici gemelli in un contesto di 50.000 m2: il museo del Mare a forma di stella e la stella gemella del Centro Polifunzionale. Alle due mega strutture il compito di collegare il fronte mare cittadino.
L'opera di Zaha Hadid
Nel progetto del museo del mare c'era tutta l'idea del futurismo morbido dell'archistar irachena Hadid. Un'opera che, alla sua morte prematura, acquistò ancora maggior pregio. Citando Patrik Schumacher, il museo del mare «si ispira alle forme organiche di una stella marina» e privilegia forme «allungate, fluide ed astratte, con superfici ondulate e concave e punti d’ingresso spettacolari». Con gli spazi pubblici «fatti di un giusto equilibrio di aspetti culturali, sociali, funzionali e stilistici: un luogo di svago e di scoperta, destinato a diventare presto un punto di incontro ed uno spazio sociale attivo in ogni momento, in cui sviluppare programmi educativi di rilievo destinati ad ogni fascia d’età».
Tra i 14 attrattori
L'avvento dell'amministrazione di Giuseppe Falcomatà frena il cambiamento: l'idea del museo del mare viene messa da parte. Si decide, in un primo momento, di dare priorità coi finanziamenti ai servizi essenziali. Il ritorno in grande spolvero però nell'aprile 2021 quando il museo del mare viene inserito tra i 14 investimenti strategici per il rilancio del paese.
E arriva l'annuncio del sindaco Falcomatà: «Grazie alla disponibilità del Governo e, in particolare del Ministro Dario Franceschini, grazie all’interlocuzione promossa da Anci con il presidente Antonio Decaro, siamo riusciti a ottenere il finanziamento del progetto del Museo del Mare di Zaha Hadid». In totale 53 milioni di euro destinati a Reggio Calabria, inseriti nel masterplan delle risorse disponibili per gli attrattori culturali delle Città Metropolitane.
«Il progetto è stato ritenuto dal Governo strategico per lo sviluppo dell’intero Paese, a dimostrazione - concludeva Falcomatà - di quanto sia importante investire le risorse del Recovery soprattutto nel Mezzogiorno. Perché se riparte il Sud riparte l’Italia».
Dunque il ministero della Cultura e delle Finanze decide di investire nel museo del mare e, con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri dell'ottobre 2021, tra gli attrattori era stato inserito anche un finanziamento dell’intervento denominato “Museo del Mediterraneo/Waterfront di Reggio Calabria” per l’importo di 53.000.000 euro. A ciò fanno seguito a dicembre 2021 la sottoscrizione del disciplinare d’obbligo tra l’Amministrazione titolare del Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio cultura (Ministero della Cultura - MiC) e il soggetto attuatore dell’intervento. La realizzazione dell'opera fu ritenuta fondamentale per lasciare un'impronta dell'attuale amministrazione tanto che il sindaco consegnò al consigliere comunale Carmelo Romeo un'apposita delega relativa al museo.
121 milioni di finanziamenti
Ben si comprende però che i fondi inizialmente stabiliti da soli non bastavano. Si trovò allora il modo di dare un'accelerata e non perdere l'opportunità offerta dal Pnrr.
Ai 53 milioni inizialmente previsti, e successivamente diventati 61 per l’aggiunta di altri 8 milioni sollecitati da Palazzo San Giorgio, l’amministrazione Falcomatà ha sommato altri 60 milioni individuati all’interno della nuova programmazione Pon Metro, necessari a completare l’opera anche con la realizzazione degli spazi interni del museo. Una volta delineati i finanziamenti finalmente il Museo del Mare ha iniziato a prendere forma.
A febbraio 2023 importanti passi in avanti nell’iter burocratico, propedeutico alla realizzazione della grande opera con la gara d’appalto, esperita da Invitalia, che aveva individuato l’impresa che si occuperà di realizzare l’opera nella “Cobar Spa”, già impegnata nella realizzazione dell’area del Waterfront e della rigenerazione degli spazi tra il Lungomare “Falcomatà” ed il porto. A marzo nella Sala dei sindaci di Palazzo San Giorgio, viene firmata la convenzione che assegna l’esecutività del progetto e la direzione dei lavori del Museo del Mare allo studio di architettura britannico dell’archistar irachena Zaha Hadid alla presenza del director Filippo Innocenti.
La struttura del museo
Il Museo integrerà nel paesaggio il legame tra la città e il mare e offrirà spazi espositivi, laboratori. La struttura prevede intanto una lunga passerella sul mare. All'interno ci saranno un centro di biologia marina, un acquario (già contestato dagli ambientalisti), un bar, un ristorante, un’ampia sala congressi e naturalmente degli spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee.
Museo del mare, a che punto siamo?
A margine della firma del protocollo, il delegato Romeo, ha fatto il punto sulla situazione. «In questi mesi abbiamo continuato a lavorare sia come amministrazione comunale, sia con lo studio di progettazione Zaha Hadid, stiamo procedendo a fare tutte le verifiche, sia a mare che a terra, stiamo entrando nelle aree dove sorgerà fisicamente il Museo del mare».
In particolare «in questo mese di ottobre chiuderemo anche la conferenza dei servizi e faremo quella decisoria, dopo averla avviata a luglio, raccogliendo tutte quelle che sono le indicazioni dei vari soggetti che partecipano a quest’opera. Stiamo andando molto bene – ha aggiunto - e siamo fiduciosi che riusciremo a far partire il cantiere, per quello che riguarda il lotto zero, quindi la delimitazione delle aree, già a fine anno, massimo inizio anno nuovo. Si tratta di un’opera straordinaria che comprenderà quattro macro aree: una sarà l’acquario, un’altra che sarà l’auditorium, con tutti servizi annessi ristoranti, bar; e poi ci saranno le aree espositive, con un museo permanente, e una zona per le mostre temporanee». Nel cronoprogramma la fine dei lavori è prevista entro dicembre 2026.