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Poco importa se il leggendario tesoro di Alarico sia davvero sepolto nel letto del Busento. Al netto delle polemiche sollevate da storici, docenti universitari, dalla Soprintendenza e dal Ministero dei Beni Culturali, la storia del Re dei Visigoti è comunque un brand turistico dalle formidabili potenzialità.
Lo confermano gli articoli del settimanale “Sette” del Corriere della Sera, del quotidiano britannico “The Telegraph”, quelli del New York Times e l’arrivo di Roberto Giacobbo con il suo Voyager. Il mitico tesoro ha catturato l’attenzione anche di Josh Gates, conduttore di Expedition Unknown, in onda su Travel Channel canale televisivo dedicato ai viaggi tra i più importanti del mondo.
Una intera trasmissione di quasi un’ora dedicata esclusivamente a Cosenza, vista da circa trenta milioni di telespettatori. Uno straordinario veicolo promozionale a costo zero. Josh Gates, accompagnato dal sindaco Mario Occhiuto e dal geologo Giuseppe Rota, ha visitato i luoghi in cui si ipotizza possano essere nascoste le ricchezze del barbaro, circa 25 tonnellate di ori e argenti tra cui potrebbe esserci addirittura la Menorah, il sacro candelabro della religione ebraica, andato perduto.
Restano, è vero, i problemi strutturali di un centro storico abbandonato per decenni, preda del degrado sociale e strutturale, ma le due cose non vanno in contrapposizione. Al contrari. Perché la ricerca del tesoro, insieme alla curiosità che va sviluppandosi attorno al mito di Alarico, è essa stessa un tesoro per Cosenza, a dispetto dei soliti detrattori, onnipresenti come nelle migliori tradizioni.
Salvatore Bruno