Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera sono le autrici di una ricerca che appare nel Piano nazionale redatto dal dicastero guidato da Daniela Santanchè. Nonostante un’audizione in Senato e proteste formali via email non hanno ricevuto risposte. Ora valutano di procedere per plagio
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
C’è anche il contributo di due studiose dell’Unical nel nuovo piano strategico del turismo 2023 – 2027 approvato nelle settimane passate in Consiglio dei ministri: un bel riconoscimento per le due ricercatrici dell’Università della Calabria. Peccato però che nessuno dei tecnici del ministero a guida Santanchè, autori del Pst, si sia neanche lontanamente sognato di chiedere l’autorizzazione a Sonia Ferrari, professoressa di economia e gestione delle imprese all’Università di Arcavacata, e a Tiziana Nicotera, ricercatrice nello stesso ateneo, che quello studio sul turismo delle radici “saccheggiato” senza menzione dai tecnici del ministero, lo hanno realizzato e pubblicato anni fa.
Una gaffe del dicastero guidato da Daniela Santanchè, – l’ennesima, dopo il flop a reti unificate della influencer digitale con la faccia della Venere di Botticelli – ministro a sua volta sulla graticola dopo le rivelazioni di Report sulla allegra gestione di parte delle sue società commerciali. Una gaffe che avrebbe potuto essere corretta in corsa grazie alla segnalazione delle autrici durante un’audizione in commissione al Senato avvenuta prima della pubblicazione del Piano e su cui però, il Ministero di Villa Ada, ha preferito fare più volte orecchie da mercante, evitando anche di rispondere alle mail di protesta inviate dalle due studiose dell’Unical.
Sono due le pagine “incriminate”. Due pagine fitte di informazioni che gli estensori del nuovo piano di sviluppo turistico nazionale hanno semplicemente trasportato di peso dalle pagine 22 e 23 del “primo rapporto del turismo delle radici in Italia” – monumentale studio, tradotto in inglese e in spagnolo, di Ferrari e Nicotera in cui si analizzano flussi, motivazioni e prospettive del fenomeno del turismo di “ritorno” – alle pagine 230 e 231 del Pst appena approvato dal Governo.
«Un brutto incidente – racconta a LaC la professoressa Ferrari – tra l’altro non hanno neanche risposto alle nostre sollecitazioni. Abbiamo cercato di contattare il Ministero scrivendo diverse mail ma non ci hanno risposto. Certo avrebbero dovuto citarci, ma in ogni caso non si copia in questo modo. Anche se si cita la fonte comunque, si possono estrapolare dei concetti, ma non ci si può limitare a copiare. Ancora non so se agiremo in qualche modo, certo resta l’amarezza».
Un po’ meglio del Ministero hanno fatto quelli della Regione Piemonte che, come i loro colleghi romani, avevano copiato pedissequamente (o quasi) le parole di un video promozionale allegato allo studio cartaceo dell’Unical per riversarle, come voce narrante, su un video promozionale edito dall’Ente regionale. Ma loro almeno, in questo trionfo del “copia e incolla” in salsa pubblica, alle mail hanno risposto, modificando almeno in parte i contenuti rubati.