L’addio cordiale ufficializzato da Casadonte e Fiorita apre a una serie domande sull’eredità della manifestazione costata (solo nel 2024) 200mila euro alla Regione e 60mila al Comune. Ora nuova avventura e nuova location mentre sul lungomare non resta neanche una Walk of Fame
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Il divorzio è stato civile. Che vuoi farci, dopo 12 anni di matrimonio sono cose che capitano: toni distesi e comunicati stampa usciti quasi all’unisono. Il rumore di fondo, però, rimane: il Magna Graecia Film Festival lascia Catanzaro e l’annuncio ha preso tutti alla sprovvista. Dopo più di due lustri, spiega il fondatore della rassegna cinematografica Gianvito Casadonte, il Mgff «riscopre la propria origine itinerante». Il patron vuole un format più ricco per una nuova fase dell’evento «che si sposterà in altra sede». Dove non si dice, perché le leggi del marketing vogliono così: l’hype deve crescere prima del prossimo annuncio.
L’addio viene commentato anche dal sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita che sposa la teoria delle “cose che capitano”: «Si è chiuso un ciclo, come in tutte le cose della vita, in maniera del tutto fisiologica». Grande fair play. Da parte del primo cittadino c’è un unico accenno, seppure molto velato, alle ragioni della scelta: «Oggi bisogna, doverosamente, prendere atto delle mutate condizioni che non consentono la prosecuzione dell'esperienza». Il linguaggio sfumato del comunicato stampa non concede altro. E in effetti le ragioni per le quali il Magna Graecia si sposta restano sconosciute e forse il marketing fatto bene prevede anche questo.
Sia Casadonte (in attesa di una nuova location) che Fiorita (in attesa di nuovi grandi eventi) pensano al futuro. Al Lido di Catanzaro invece restano i ricordi delle serate con le star di Hollywood (il Mgff ne ha garantito una all’anno con contorno di selfie e minispot per il turismo calabrese) e quelle del cinema italiano.
Veniamo al punto: il Magna Graecia Film Festival lascia Catanzaro. Ma cosa lascia il Mgff a Catanzaro a parte le photo opportunity e l’eco delle serate con le stelle vista mare?
Kevin Costner, Tim Robbins, Michel Platini, Russell Crowe, Richard Gere, Oliver Stone, Susan Sarandon, John Landis, Matt Dillon, Matthew Modine, Paul Haggis, Michael Radford, Mira e Paul Sorvino, Nastassja Kinski, Tim Roth, Rupert Everett, Richard Dreyfuss, Pamela Anderson, Michael Madsen, Michael Radford: sarebbe stata una bella Walk of Fame di tipo hollywoodiano sul lungomare di Catanzaro. Dai laboratori organizzati anche in autunno sono nate esperienze nelle scuole? Sono state poste le basi per sviluppare la passione di tanti giovani per il cinema e dotarli di strumenti per crescere? C’è stato un apprezzabile aumento nei flussi turistici sui quali il capoluogo potrà contare anche negli anni a venire, anche senza il Mgff?
Certo, una manifestazione estiva deve puntare sull’intrattenimento ma 12 anni di rapporto con la città non possono svanire in un battito d’ali, con un (doppio) annuncio, senza lasciare un’eredità. “Se mi lasci ti cancello”, si potrebbe dire con una citazione cinematografica.
Il Magna Graecia Film Festival si trasferirà altrove e il Comune di Catanzaro proverà a investire in altri eventi i 60mila euro concessi lo scorso anno alla ventunesima edizione della manifestazione. Sono 200mila euro, invece, i fondi stanziati dalla Regione Calabria (la determina è del settembre 2024) nel capitolo riservato alle sovvenzioni per eventi e manifestazioni di grande interesse turistico: il Mgff ha ottenuto il punteggio più alto per il progetto valutato 670mila euro.
Denaro necessario per far “camminare” la macchina del Festival, che ora muoverà i suoi ingranaggi altrove e altrove porterà, per una notte, le sue stelle mentre a Catanzaro Lido resteranno i ricordi e qualche foto. Neanche una Walk of Fame per specchiarsi nelle mattonelle firmate dalle stelle hollywoodiane.