La Calabria porta con successo l’Italia in Albania: è ormai un fatto. Ad un mese dalla conclusione del meeting internazionale di Tirana che ha chiamato a raccolta tutti gli albanesi del mondo, con un coinvolgimento importante di media nazionali e internazionali, la delegazione arbëreshe, ospite d’onore, rappresentata da Gennaro De Cicco, Damiano Guagliardi e Francesco Perri ha raccolto riconoscimenti e apprezzamenti.

Leggi anche

Particolarmente importante è risultato il lavoro di Francesco Perri, docente e storico che vive a Vaccarizzo Albanese, che ha presentato due lavori editoriali rilevanti, uno relativo agli albanesi nel mondo, frutto di una lunga e accurata ricerca, il secondo – particolarmente interessante e che ha rappresentato un vero e proprio scoop – relativo alla famiglia Scura. Antichissima e nobile famiglia albanese, attiva già dal XIII secolo, fu una delle famiglie che, dopo la morte dell’eroe nazionale Skanderbeg, fuggì in Italia arrivando in Calabria.

L’importanza di questa famiglia è fissata nello stemma che non solo si trova presso il Museo nazionale di Tirana, ma è incastonato nello stemma della stessa città di Tirana, a simboleggiare l’eccezionale importanza di questa famiglia nei secoli scorsi e a sancire ancora una volta l’importanza del legame tra Arbëria e Albania. A portare ricchezza, cultura e imprenditoria furono le grandi famiglie a cui fece seguito il popolo. Non si tratta dunque di una migrazione della miseria, come tanti flussi migratori che hanno colpito la regione. Lo studio di Francesco Perri mette in evidenza molto chiaramente l’eccezionalità di questo aspetto da valorizzare ancora pienamente.