Il caso Terina arriva in Senato e sul tavolo del governo. È Nicola Irto, segretario regionale del Partito democratico, a portare la questione all’attenzione del ministero dell’Università e della ricerca scientifica citando i servizi dedicati alla questione da LaC News24. Il nodo sono i finanziamenti da oltre 14 milioni di euro erogati alla Fondazione Terina Mediterranea onlus e i controlli legati a un investimento che non ha dato finora i frutti sperati. Irto chiede infatti al ministero proprio «quali controlli abbia promosso o intenda promuovere e quali iniziative di competenza abbia assunto o intenda assumere riguardo all’utilizzo dei riferiti finanziamenti». Altro dubbio avanzato dal senatore: «Quali attività di ricerca risulti che la Fondazione Terina abbia svolto in relazione al progetto “Food&Life”».

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Il segretario regionale dem ricorda la nascita del della Fondazione, «configurata, come da specifico dossier del Consiglio regionale calabrese, come centro di ricerca industriale e alta formazione nei settori agricolo, agroalimentare, agro-industriale ed ambientale». L’ente controllato dalla Regione, ricorda Irto, è chiamato a «perseguire unicamente compiti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico e divulgazione scientifica nel settore della qualità agroalimentare, della sicurezza alimentare e della salute, nonché compiti di certificazione delle produzioni tipiche e di qualità, da sviluppare coerentemente con la vigente normativa in materia». Alla guida della Fondazione «la Regione Calabria – ricorda Irto – ha provveduto negli anni a incaricare diversi commissari straordinari, ultimo dei quali, in ordine di tempo, il dirigente generale in carica del dipartimento regionale per il Turismo».

Anche la questione centrale dei finanziamenti viene affrontata dall’interrogazione parlamentare. Irto ricorda che «nell’ambito di una conferenza stampa del 2011, il presidente pro tempore della Regione Calabria riferì di finanziamenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per i centri di ricerca presenti in Calabria, tra cui 14.650.000 euro per la Fondazione Mediterranea Terina, in relazione al progetto denominato “Food@Life”». Tre anni dopo, nel 2014, il commissario pro tempore di Terina la definì «soggetto attuatore di un’iniziativa che rappresenta una hybrid institution in cui la rigida distinzione funzionale tra ricerca e imprese tende a sfumare per lasciare il posto alla comune risorsa “innovazione tecnologica” quale strumento di conseguimento di vantaggio competitivo e duraturo nel tempo».

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Quello stesso commissario precisò che i laboratori della Fondazione sarebbero stati «implementati e resi operativi grazie al progetto» “Food@Life”, per costituire «una struttura permanente d’innovazione, di riferimento per le imprese e per il mondo della ricerca, con spiccata capacità di autofinanziamento e a respiro internazionale».

L’idea era quella di creare un polo integrato di ricerca: il manager dell’epoca spiegò che il progetto avrebbe preso «corpo attraverso il potenziamento dell’esistente struttura di ricerca, nata dalla pluriennale collaborazione scientifica tra la Fondazione Mediterranea Terina (unico ente di ricerca regionale e braccio operativo di riferimento della regione Calabria) e il dipartimento di agraria (ex-facoltà di agraria) dell’Università mediterranea di Reggio Calabria che, nel tempo, ha aderito, partecipando attivamente, al network tematico della ricerca nell’ambito strategico dell’agroalimentare».

Grandi aspettative deluse, almeno per ora, visto che i laboratori continuano a prendere la polvere. Il ministero, sollecitato dal senatore del Pd, è chiamato a chiarire le proprie intenzioni.