VIDEO | Intervistato da Cosenza Channel il giovane rendese si rivolge al massimo organo della giustizia amministrativa per ottenere un secondo provvedimento favorevole ha dichiarato di aver pagato le utenze e ha spiegato la sua parentela con la famiglia Di Puppo
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L'ex gestore del Palazzetto dello Sport di Rende, Cristian Dodaro non si arrende e rilancia. Il Tar di Catanzaro ha confermato la revoca della concessione a firma della triade commissariale. In precedenza, il Consiglio di Stato aveva annullato con rinvio il provvedimento dei giudici amministrativi regionali. Ora, dopo la sentenza, di cui abbiamo pubblicato le motivazioni, il giovane rendese si rivolge di nuovo all'alto organo della giustizia amministrativa.
I problemi di Cristian Dodaro con il comune di Rende
Dodaro è stato intervistato negli studi televisivi di Cosenza Channel, dando la sua versione dei fatti. Cerca giustizia e si ritiene vittima di una situazione più grande di lui. Nel corso della chiacchierata, ha dichiarato di aver avuto da subito problemi con il Comune di Rende, all'epoca gestito dal sindaco Marcello Manna. Problemi che sono aumentati, per non dire triplicati, dopo il blitz di Reset. Dodaro è entrato in possesso della struttura situata a Quattromiglia nel mese di ottobre del 2021, mentre l'affidamento era pervenuto un mese prima. Ciò dopo aver completato i lavori di riqualificazione del Palazzetto dello Sport di Rende.
Palazzetto dello Sport di Rende, il canone di locazione
L'ex gestore ritiene di aver adempiuto alle prescrizioni, saldando tutte le utenze: dalla luce all'acqua (pagata a suo dire in cinque rate). Ha rimarcato il fatto di aver speso circa 100mila euro per migliorare la struttura, realizzando una palestra e aprendo il Palazzetto ai concorsi pubblici, contestati dall'ex amministrazione. I commissari ritengono che pagasse un canone di locazione troppo basso. «Dove li prendevo 700mila euro in cinque anni? Siamo a Rende, non al Nord Italia. Ogni azienda avrebbe dovuto aumentare la quota pubblicitaria e da gestore avrei dovuto chiedere cifre esorbitanti. Non ci sono associazioni sportive o squadre di un certo livello che possono permettersi queste somme così alte».
Cristian Dodaro, la parentela di terzo grado
Cristian Dodaro, incalzato dalle nostre domande, non ha fatto mistero di avere una parentela con la famiglia Di Puppo. Michele e Umberto, com'è noto, sono imputati nel processo Reset con l'accusa di far parte della confederazione mafiosa gestita da Patitucci. «L'albero genealogico me lo ha spiegato mia madre, non sapevo di avere questa parentela di terzo grado. Ma possono farmi una colpa per questo?», si è domandato retoricamente il giovane rendese.
In conclusione, Dodaro si ritiene vittima di un'ingiustizia ma ciò non gli consente, come si vedrà nel video, di esternare la sua amarezza con cattivi esempi da cui prendiamo totalmente le distanze.