Il viadotto del Cannavino agita le notti dei cittadini della Presila. L'infrastruttura è sicura, secondo i tecnici dell'Anas, ma la Protezione Civile, guidata da Carlo Tansi, vuole vederci chiaro e propone un monitoraggio in tempo reale del ponte, senza allarmismi ma per tenere la situazione sotto controllo ed intervenire in tempo utile in caso di necessità.


Il prefetto Gianfranco Tomao ha messo intorno allo stesso tavolo l’Anas, la Protezione Civile, la regione Calabria rappresentata dall'assessore Musmanno, i sindaci, dei comuni interessati. Oggi un nuovo vertice per verificare gli eventuali interventi da adottare, soprattutto dopo il clamore mediatico suscitato dal crollo del cavalcavia di Lecco. Intanto a partire da questa sera e per tre notti consecutive, il transito sarà interdetto per consentire di effettuare monitoraggi mirati.


«Non vogliamo creare allarmismi - ha detto Tansi prima che cominciasse l'incontro - Però, poiché il calcestruzzo non ha una vita eterna, vorremo posizionare delle strutture di monitoraggio in grado di registrare cedimenti anche millimetrici in maniera tale da poter intervenire con tempestività in caso di bisogno, salvaguardando l'incolumità di tutti». Il sindaco di Celico, Falcone ha ribadito: «Non è una questione di mancanza di fiducia nei confronti dell'Anas e dei tecnici che hanno eseguito le valutazioni, ma una questione di trasparenza - poi ammette - Io il viadotto del Cannavino lo percorro tutti i giorni. Ma devo anche pormi il problema della mancanza di una strada alternativa alla statale e della necessità di reperire i fondi necessari a risistemare la vecchia provinciale nel caso in cui dovesse rendersi necessaria la chiusura del ponte».