Un fondamentale contributo informativo e di riflessione sulle condizioni di gestione delle criticità finanziarie locali in un quadro d’insieme. Il team di lavoro dell’Università Ca’ Foscari Venezia, grazie a collaborazioni e confronti con istituzioni e stakeholder, ha preso in esame i principali aspetti di questa vicenda. Il rapporto di quest’anno, presentato in anteprima a Locri, fotografa una situazione difficile e un fenomeno in crescita che evidenzia la necessità di un intervento del legislatore.

«La ricerca ha messo in evidenza che la normativa attuale è assolutamente vecchia e inadeguata – ha espresso il docente dell’ateneo veneto Marcello Degni - Abbiamo proposto una riforma organica del titolo ottavo del testo unico degli enti locali per superare l’attuale procedura di dichiarazione del dissesto, in quanto i comuni essendo organi che forniscono servizi costituzionali non possono fallire come le aziende. Per questo è necessario individuare una procedura di risanamento unificata».

I Comuni che hanno avviato le procedure di dissesto e pre-dissesto sono concentrati in alcune parti del territorio, tra cui anche la Calabria. Una situazione che si stima riguardi almeno il 10% degli enti locali. «Abbiamo scelto Locri perché è un comune in dissesto e arriva da un pre-dissesto – ha spiegato l’ex segretario comunale Domenico Scuglia - La Calabria ha il numero più alto dei comuni più alto in questa condizione e in difficoltà finanziaria. Si tratta di 200 comuni su 400, circa il 50%. La scelta di Locri arriva dopo quella di Vibo dello scorso anno perché la Calabria è la regione che fornisce più materiale per ricerche di questo genere».