«In questo network si percepisce una visione, una forte identità». I riscontri positivi al proprio lavoro fanno sempre piacere, ma se vengono da un professionista che di Tv e giornalismo se ne intende davvero, come Domenico Iannacone, la gratificazione è doppia. Il giornalista Rai, autore e conduttore di trasmissioni di approfondimento di grande successo, come I dieci comandamenti e Che ci faccio qui, ha visitato gli studi televisivi e la redazione di LaC News24, ammiraglia del gruppo editoriale Diemmecom.

Domenico Iannacone e Francesca Mirabelli

In regione per partecipare come ospite a Blu Calabria - nuovo format di LaC sui parchi marini calabresi condotto da Francesca Mirabelli, attualmente in preparazione - Iannacone ha raggiunto la sede della nostra redazione centrale per una visita informale finalizzata a conoscere meglio «una realtà - ha detto - di cui ho sentito tanto parlare». Un’occasione di confronto con i colleghi del network che ha consentito un fitto scambio di idee sui meccanismi della comunicazione e dell’informazione giornalistica.

Maria Grazia Falduto e Domenico Iannacone

Accompagnato dal direttore generale del Gruppo Maria Grazia Falduto, dal direttore di rete Franco Cilurzo e dal direttore responsabile di LaC News24 Pierpaolo Cambareri, il giornalista ha poi incontrato gli altri responsabili di settore e i colleghi redattori, rimarcando la percezione di una netta impronta editoriale, trasmessa dal presidente di Diemmecom, Domenico Maduli.

«Nel cinema, ad esempio, si parla di idea dominante - ha detto Iannacone -, cioè il nocciolo di un progetto, quella parte che deve stare al centro del racconto. Se in un film non trovi l’idea dominante, vuol dire che il film non c’è. Qui da voi, invece, questo punto centrale esiste, è chiaro, come se fosse dettato da una visione che avverti subito».

Iannacone nella redazione di LaC News24

Concetti che sono stati rimarcati dal direttore generale, che ha confermato quanto sottolineato da Iannacone, rendendo ancora più esplicita la rotta del network, cioè «raccontare la Calabria senza ipocrisie e indulgenza, ma esaltando allo stesso tempo le straordinarie potenzialità di questa regione». «Qui facciamo giornalismo vero, ispirato rigorosamente ai fatti e al rispetto delle regole deontologiche - ha spiegato -, ma sollecitiamo anche il confronto, dando spazio a tutte le opinioni per alimentare un dibattito che veda la Calabria protagonista anche fuori dai confini regionali. Le fondamenta di questo progetto editoriale sono profonde e ancorate all’idea di Domenico Maduli di una Calabria che non deve limitarsi a inseguire all’infinito il suo riscatto, ma lo deve raggiungere, oggi, portando il futuro nel presente anche attraverso una grande spinta all’innovazione e alla valorizzazione delle competenze professionali».

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Sull’attività giornalistica si è soffermato anche Iannacone, che ha parlato della necessità, per un professionista dell’informazione, di «testimoniare la testimonianza». «Significa che la testimonianza è il termometro di un luogo o di un fatto - ha spiegato -. Il giornalista non deve mai essere il protagonista di quella testimonianza, perché se lo fa finisce inevitabilmente per manipolarla. Se “entri” nella testimonianza, se la indirizzi, anche semplicemente con domande tendenziose, l’informazione si è già deteriorata».