Ai bimbi degenti sono stati donati diversi gadget dell'Aeronautica militare. Il comandante Vit: «Per noi è una tradizione venire qui»
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Un momento ricco di emozioni quello che la Pattuglia acrobatica nazionale, nell’anno del centenario dell’Aeronautica militare, ha regalato ai piccoli pazienti della Unità operativa Pediatria del Grande ospedale metropolitano “Bianchi - Melacrino - Morelli” di Reggio Calabria.
I piloti delle Frecce Tricolori, guidati dal comandante Stefano Vit, sono stati accolti in reparto dal commissario straordinario, Gianluigi Scaffidi, dal direttore amministrativo aziendale, Francesco Araniti, dal personale del reparto, e da Pasquale Furfari, direttore della Uoc Recupero e Riabilitazione nonché consigliere dell’Aero Club dello Stretto, che ha contribuito alla realizzazione del Festival dell’Aria che si terrà a Reggio Calabria fino al 30 luglio. I piloti hanno fatto visita ai piccoli degenti donando loro i gadget dell’Aeronautica Militare (cappellini, portachiavi, colori e libri), momenti di riflessione e tanti sorrisi.
Al termine dell’incontro il commissario Scaffidi, ha dichiarato: «Apprezziamo questo gesto di solidarietà nel venire in Ospedale dove c’è gente che soffre, bambini tra i quali mi auguro ci sia qualcuno che si metta in testa di fare il pilota e ci dia l’onore di far parte delle frecce tricolori. Io sono un patriota convinto – ha concluso – per cui tutto ciò che alimenta l’orgoglio nazionale mi fa particolarmente piacere».
A conclusione dell’iniziativa di solidarietà, il comandante Stefano Vit ha affermato: «Far visita al reparto di Pediatria del Gom rappresenta per noi una tradizione (dopo le visite del 2015 e del 2019). Ci fa piacere incontrare il personale sanitario e regalare un momento di svago e un sorriso non soltanto ai bambini, ma anche ai genitori. Riuscire a coniugare la parte operativa del volo con i momenti di rappresentanza in ospedale è una parte importante del nostro lavoro, quella a noi più cara. Noi rappresentiamo l’Aeronautica Militare ma, soprattutto quando incontriamo dei giovani, cerchiamo di trasmettere una professionalità e di essere di ispirazione per loro».