L’amministratore unico della società che gestisce il servizio idrico integrato ha ripercorso la trasformazione aziendale ed aperto le porte al futuro: «In ogni casa ci sarà un contatore ed un’App gestirà il rapporto coi cittadini»
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Un bene primario e sempre più prezioso, l’acqua. Dopo l’ennesima estate di grande caldo e siccità, proprio in questo periodo – quando l’emergenza, quella vera, non si manifesta – si stanno profondendo grandi sforzi per tentare di prevenire i problemi. La sfida è in corso, ovvero mettere in campo sin da ora, prima che il grande caldo avvolga nuovamente la Calabria, tutte le iniziative per prevenire e contrastare efficacemente la carenza idrica.
Dentro la notizia, l’approfondimento giornalistico di LaC Tv condotto da Pier Paolo Cambareri, proprio per capire qual è lo stato dell’arte su quanto ruota attorno al bene più prezioso, ha ospitato Cataldo Calabretta, amministratore unico di Sorical, la Società Risorse Idriche Calabresi Spa, controllata dalla Regione Calabria, a cui è stata affidata la gestione, il completamento, l’ammodernamento e l’ampliamento degli schemi idrici di grande adduzione, accumulo e potabilizzazione delle acque calabresi (QUI LA PUNTATA)
La trasformazione nel tempo di Sorical
«Sorical – ha spiegato subito Calabretta – sta attraversando un periodo di trasformazione ma soprattutto di grande crescita. Dall’ottobre 2022 abbiamo ricevuto in affidamento il servizio idrico integrato. In questi due anni abbiamo adottato il sistema normativo nazione e comunitario perché, di fatto, la Calabria era l’unica regione a non aver attivato questa tipologia di gestione. Un paradosso giuridico, strutturale e sociale se si considera che fino a quel momento si è mantenuta una amministrazione frammentaria del servizio idrico, che adesso contempla anche la gestione delle fogne e della depurazione. Noi oggi siamo il soggetto che dovrà gestire tutti i comuni calabresi ed i nostri clienti non saranno più gli enti locali, bensì i cittadini. Prima di governare il servizio idrico integrato, Sorical gestiva anche quello di grande adduzione, ovvero forniva l’acqua fino alle porte dei comuni che poi la immettevano nella loro rete. La società ha già compiuto passi in avanti in tal senso e da qualche tempo gestisce tutto il comune di Reggio Calabria che è l’ente capofila».
«Il cambio di veste giuridica (in S.p.a. ndr) ci ha consentito anche di intercettare finanziamenti. Dopo aver avviato la gestione del sistema idrico integrato, abbiamo partecipato a un bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, grazie al quale siamo riusciti ad intercettare 30milioni di euro ed avviare progetti per l’ingegnerizzazione delle reti di ventuno comuni. Tutto ciò è avvenuto perché Sorical è uscita dalla fase di liquidazione. Per tanti anni la società, nel totale disinteresse di tutte le istituzioni, è rimasta in uno stato di liquidazione volontaria che ha bloccato il sistema e favorito storture».
La nuova era: la digitalizzazione
Il manager di Sorical ha ricordato poi come «i problemi idrici in Calabria ce li stiamo trascinando da più di sessant’anni, anche perché con quella gestione societaria non si poteva nemmeno ipotizzare l’approccio innovativo che da diverso tempo abbiamo posto in essere, come la digitalizzazione».
«In proposito abbiamo avviato un progetto per la digitalizzazione della manutenzione delle reti e per il controllo economico finanziario. Un’App (MySorical) ci consente di monitorare i consumi, pagare le bollette, segnalare guasti e di avere un rapporto diretto con i nostri utenti ed i cittadini calabresi. Proprio oggi siamo stati a Rende per illustrare il nostro progetto innovativo in cinque comuni dell’area cosentina. Subentreremo anche in quel territorio nella gestione e l’incontro è servito per far capire anche agli amministratori di condominio che all’interno delle abitazioni singole ci dovrà essere un contatore intelligente che consente di monitorare consumi, evitando nel contempo un alto tasso di morosità, perché questo è un altro dramma calabrese».
«L’acqua è un bene pubblico ma il servizio si paga»
L’obiettivo da perseguire in tal senso, secondo Calabretta, è giungere ad una tariffa unica nazionale. «L’acqua – ha specificato – è un bene pubblico essenziale, garantito dal nostro ordinamento giuridico, ma ovviamente il servizio ha un costo che deve essere soddisfatto con una tariffa. Gli investimenti societari sono programmati in virtù dell’individuazione di una tariffa. L’investimento si pagherebbe con la tariffa, se fosse tutto a regime».
L’amministratore di Sorical, ha poi sottolineato gli sforzi compiuti nei decenni dalla Regione. «In Calabria abbiamo dovuto anche ricorrere sempre e solo al finanziamento pubblico e la Regione si è fatta carico di tanto, che poteva essere avviato con le risorse interne. Vero è che la Regione deve sostenere un soggetto pubblico che soddisfa i cittadini, ma se la società permane in uno stato di liquidazione ad oltranza, ed all’interno c’è un socio privato che poltrisce, è sempre l’ente Regione, all’epoca il socio di maggioranza, a dover ottemperare al fabbisogno per arginare i disagi».
L’allarme siccità
Il problema dei problemi, soprattutto d’estate – e non solo – è la siccità che deriva da un sempre più scarso approvvigionamento d’acqua negli invasi. «Non siamo ai livelli di Sicilia, Basilicata e Puglia – ha detto ancora Calabretta – ma anche noi stiamo accusando un calo di produzione notevole. Oggi ci troviamo di fronte a situazioni emergenziali quasi come quelle estive, quando il caldo e la popolazione aumentano, accentuate da sprechi ed utilizzi impropri che gonfiano il problema».
Quindi, anche nei mesi invernali «sono tante le aree calabresi che accusano problemi, proprio a causa del calo di produzione delle sorgenti. Anche per questo abbiamo accolto con grande soddisfazione l’arrivo della neve, spesso più efficace della pioggia. Ma per riempire i nostri invasi la neve non è uno strumento immediato, perché si dovrà sciogliere e speriamo che nei prossimi mesi continuerà a nevicare».
La gestione complessiva del sistema idrico integrato
Un’altra sfida per Sorical è gestire le reti fognarie e la depurazione. «Stiamo creando un ramo d’azienda che consentirà – ha sottolineato l’amministratore di Sorical – alla società di governare l’altro segmento del servizio idrico integrato: fognature e depurazione. È un lavoro molto complesso che ci sta offrendo le prime soddisfazioni. A Reggio siamo nelle condizioni di dire che finalmente il servizio integrato è partito, così come sarebbe dovuto accadere qualche decennio fa. Insomma, ci stiamo adeguando non solo alla normativa intercorsa nel frattempo, ma anche a ciò che accade nel resto d’Europa».
Nella direzione del sistema idrico integrato il comune di Reggio Calabria è molto avanti, nel Cosentino si sta recuperando. «Nel Crotonese – ha concluso Cataldo Calabretta – abbiamo sottoscritto il piano operativo e stiamo subentrando alla gestione consortile di 14 comuni sui 27 della provincia, coi dipendenti Congesi assorbiti da Sorical. E così anche con la Lamezia multiservizi. Proprio oggi abbiamo incontrato un’area importante della provincia di Cosenza e successivamente passeremo agli altri comuni. Insomma, Sorical gestirà le reti comunali e soprattutto fatturerà direttamente ai cittadini».