Il 29 settembre 1994 la sparatoria sull’A3 Salerno Reggio Calabria: una pallottola raggiunse il bambino statunitense alla testa uccidendolo. Quindi il gesto dirompente dei genitori di acconsentire all’espianto degli organi che ancora oggi tiene in vita il loro amatissimo bambino
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I suoi anni di vita erano solo sette come gli organi che, per volere dei genitori Reginald e Maggie, sono stati donati per salvare sette persone che in Italia erano in attesa di trapianto. Lui era il piccolo Nicholas Green. Il suo viso sorridente e tempestato di lentiggini vive ancora nella memoria, scolpito nel cuore anche di coloro che non lo hanno conosciuto se non attraverso le foto che dopo la sua morte hanno fatto, come la sua storia, il giro del mondo.
Tutto scorre veloce tra il 29 settembre e il primo ottobre 1994, esattamente trent'anni fa. Una macchina, in viaggio verso la Sicilia rimane coinvolta in una sparatoria all’altezza dello svincolo di Soriano Calabro nel vibonese, sull’A3 Salerno - Reggio Calabria (oggi A2 autostrada del Mediterraneo). Un proiettile vaga e sul sedile posteriore raggiunge la testa di un bimbo di sette anni. Lo uccide per errore. Vani il soccorso prestato e il rapido trasferimento dall'ospedale di Polistena al policlinico di Messina: qui il piccolo muore dopo due giorni. È il primo ottobre del 1994.
Sette anni, sette doni
La storia è rimasta indimenticata. Un gesto dirompente, quello dei coniugi Green, che riscrisse una tragedia con parole di speranza, in una Italia dove la donazione degli organi era un tema ancora molto poco conosciuto. Il loro inatteso consenso all'espianto trasformò il dolore straziante e incontenibile in speranza viva e tenace. Nella possibilità vita per altre persone.
Una scelta di straordinario coraggio in un momento di indicibile dolore. Una scelta che ancora oggi decanta in un legame molto forte che i due coniugi hanno mantenuto con l’Italia, paese al quale hanno dato un esempio luminoso di amore civiltà, segnando un importante spartiacque in tema di donazione degli organi. Cammino ancora in salita ma al quale il piccolo Nicholas e lo straordinario coraggio dei suoi genitori diedero un impulso decisivo.
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