«Non prestiamo il fianco a strumentalizzazioni. Siamo tutti uniti e compatti nel ritenere che sia stato l’on. Cannizzaro l’esponente politico ad esserci stato realmente accanto in questa triste vicenda, sposando una causa giusta per noi e per il territorio: il lavoro». Così i dipendenti di Alitalia prendono posizione rispetto alle polemiche delle ultime ore sorte, per loro, non a causa della loro posizione, che non ha trovato un lieto fine, ma evidentemente per l’articolo pubblicato sulle pagine web del network LaC che, ricostruendo i fatti, ha messo l’accento su una oggettiva leggerezza del deputato reggino Francesco Cannizzaro che ha dato per acquisito, con tanto di annuncio ricco di enfasi, un risultato che poi si è concretizzato nella cassa integrazione a zero ore per gli ormai ex lavoratori di Alitalia che vedono anche tramontare la possibilità di transitare alla nuova compagnia di bandiera Ita.

Un modo, per loro, per ingraziare l’interessamento del deputato alla loro questione, che durava ormai da tempo. Ma che forse, è arrivato quando ormai i giochi erano fatti.
«Noi dipendenti Alitalia dell’Aeroporto dello Stretto – si legge nell’incipit della missiva - pur in una situazione di difficoltà come quella in cui versiamo, per via della collocazione in cassa integrazione a zero ore, desideriamo ribadire il nostro apprezzamento e la nostra fiducia alla persona dell’on. Francesco Cannizzaro, e al suo operato. Ci rincresce registrare prese di posizione, peraltro anonime, tendenti a screditare quanto da egli ottenuto a Roma; vale a dire la proroga che ci avrebbe consentito la continuità lavorativa. Proroga inficiata da decisioni puramente aziendali».

Una difesa d’ufficio, insomma, per l’operato del responsabile per il Sud di Forza Italia che comunque ha ottenuto una proroga di cui nessuno avrebbe potuto usufruire. E una presa di posizione che tende quindi a giustificare il tutto con l’accettazione da parte dei dipendenti di “decisioni puramente aziendali” che evidentemente sono sopraggiunte dopo le intense interlocuzioni romane che avevano cambiato il destino dei lavoratori.

Perché, alla fine, delle due l’una, o le “decisioni aziendali” che hanno inficiato l’ottenimento della proroga erano preesistenti, o le interlocuzioni non sono servite a raggiungere l’obiettivo sperato, e quindi l’onorevole Cannizzaro è stato preso in giro dai suoi autorevoli interlocutori.

Di seguito le firme degli ex dipendenti Alitalia apposte in calce alla lettera di “solidarietà” al deputato Francesco Cannizzaro: Maurizio Rosano, Monica Libri, Antonino Scaramozzino, Daniela Morgante , Valerie Giovanardi, Gianluca Costantino, Lucia Rotolo, Giovanni Pansera, Antonella Tallarida, Francesco Meduri, Silvia Toscano, Giovanna Mazzullo, Maria Rosaria Ferro, Maria Zagari, Giuseppe Casciano, Paolo Latella, Andrea Foti, Antonino Laganà, Antonio Imbalzano, Domenico Iacopino, Marco Leone Mauro, Vincenzo Bova, Antonio Lo Giudice, Gianluca Murace, Rosario Morbegno, Aldo Putortì, Giuseppe Furfari, Domenico Placanica, Carmelo Palmisano, Orazio Santoro, Marco Santo Albano, Filippo Ferrara, Vincenzo Paviglianiti, Francesco Crea, Domenico Errigo.