Durante l'appuntamento con il format Dento la notizia, di lunedì 8 maggio, a farla da padrone sono i sentimenti di delusione e amarezza per la promessa di un nosocomio che doveva dar lavoro e curare i malati e che oggi è ancora un fantasma su qualche carta
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Che fine ha fatto il nuovo ospedale? Se lo chiedono in tanti. Ma non è la domanda che conta, quanto la risposta, anzi, le risposte, che dalla politica arrivano a spizzichi e bocconi. Questa mattina i cittadini di Palmi davanti alle telecamere di “Dentro la Notizia”, il format LaC di pasquale Motta, hanno risposto manifestando una certa dose di legittimo scetticismo.
Lo scrittore Mimmo Gangemi, ripercorre le tappe di una vicenda che conosce bene. « L’idea è nata all’inizio del terzo millennio, lo so bene perché all’epoca ero io dirigente all’azienda sanitarie, le prime schede le preparai tra il 2007 e il 2008, e si parlava di completare l’ospedale entro 18 mesi, con una procedura della Protezione civile. Sono passati sedici anni da allora e ancora non c'è niente. È una vergogna, 160mila abitanti della Piana potevano godere di 600 posti letto, e il fatto che ce ne siano 150 non ci mette a pari livello con le altre parti d’Italia. La verità è che siamo tanto assuefatti al degrado che ci siamo abituati a sopportare cose che altrove causerebbero una rivoluzione».
«È un caso che tiene banco da un trentennio ormai – dice un signore che si ripara dalla pioggia -. Il fatto è che noi qui ci preoccupiamo più delle manifestazioni, delle feste di paese, e meno della salute». «Da anni veniamo presi in giro dalla politica – gli fa eco un altro - siamo diventati eretici a furia di parlare di questo ospedale. Alla mia età, e ho ottant’anni, dopo una vita a versare tasse non posso che stare a guardare una sanità smontata». Qualcuno preferisce tirar dritto, facendo spallucce. Una signora non concede spiragli di speranza sulla costruzione del nuovo ospedale della Piana. «Non c’è interesse da parte della politica a farlo, tutti pensano solo alle loro cose, Occhiuto pensa alla sua provincia, ci prendono in giro».
Ma c’è qualcuno che non vuole sprofondare nelle paludi della tristezza. «Attualmente stanno lavorando, qualche speranza ancora ce l’abbiamo. Quest’ospedale sarebbe importante sia per la cura della salute che per assicurare posti di lavoro che qui non esistono». «Spero che si faccia - dice una signora con voce calma – perché qui la sanità fa paura».