REGGIO CALABRIA - I Bronzi di Riace tornano ad essere oggetto di contesa. Restituite dal mare oltre trentadue anni addietro, le sculture vengono ancora una volta reclamate. L'intento è sempre lo stesso. Allontanarli dalla Calabria. Ci hanno provato un pò tutti ' a metterli al sicuro': l'ex presidente della Repubblica Sandro Pertini, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, il leghista Roberto Maroni. Ora, è la volta del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Da lui, sia chiaro, nessuna decisione, nessuna scelta, ma la possibilità 'di affidare a una commissione di esperti interni ed esterni al Mibact la valutazione' sull'eventuale spostamento a Milano in occasione dell'Expo 2015. Sarà un apposito gruppo di lavoro, dunque,  a stabilire se i Bronzi sono in condizioni di viaggiare senza incorrere in alcun rischio. Eventualità tutt'altro che scongiurata dagli esperti del settore. 'Da tutte le relazioni dell'Istituto superiore per la conservazione fatte dopo le campagne di restauro di questi anni emerge in grande evidenza la fragilità strutturale dei Bronzi di Riace", si è affrettata a puntualizzare ieri la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, da cui dipende il Museo archeologico di Reggio Calabria nel quale le due statue sono ospitate.

"I due Bronzi - ha aggiunto - hanno delle microfessurazioni che rendono la struttura molto vulnerabile. Una commissione è fattibile ma gli esperti si devono misurare su questi dati di fatto che sono emersi dalle campagne di restauro". Addirittura "sono state fatte anche prove scientifiche - ha precisato - con una campagna gammagrafica che è una sorta di radiografia e da questi accertamenti è stata confermata la vulnerabilità strutturale dei Bronzi'.

E non sarebbero soltanto questi i rischi. ' Le due statue - ha asserito l'esperta -  sono molto sensibili all'ambiente tanto che nel Museo di Reggio Calabria sono conservate in una sala climatizzata".

'Dalle ultime indagini fatte - ha concluso - è emersa anche una loro vulnerabilità  dal punto di vista chimico. Questi sono tutti dati oggettivi che non possono essere trascurati e che una eventuale commissione dovrà tenere in considerazione prima di decidere su un eventuale trasporto'.

Ma esiste, al di là di tutto, inutile negarlo, un aspetto di carattere sociale, perché ' la Calabria da sempre identifica nei Bronzi di Riace la massima espressione archeologica di tutto il territorio regionale'.