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VIBO VALENTIA - Per decidere chi guiderà il centrosinistra alle prossime elezioni regionali c’è bisogno di una scelta il più possibile condivisa. Le primarie sono uno strumento di grande democrazia ma non sempre funzionano come dovrebbero. Per Doris Lo Moro, parlamentare del partito democratico, il candidato alla presidenza sarà deciso così.
No alle primarie. “Il Pd e le altre forze del centrosinistra - spiega la Lo Moro - devono trovare una soluzione concorde e senza che i rapporti tra i partiti si incrinino. Non può esserci spazio per autocandidature”. Il riferimento è, tra gli altri, al presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, il primo a proporsi e a scendere in campo all’indomani della sentenza del tribunale di Reggio Calabria che ha aperto la crisi e chiuso l’era scopelliti.
No ad Oliverio. Una candidatura appoggiata anche dall’ex leader dei Ds Massimo D’Alema. “Stimo Oliverio - dice la parlamentare - ma devono essere gli altri, il partito a candidarlo”. La soluzione, spiega la Lo Moro, sta in una candidatura su cui dovranno ritrovarsi concordi il premier Renzi, il Pd nazionale e il Pd calabrese. “Alla fine - conclude Doris Lo Moro - troveremo il modo più democratico per indicare chi ci rappresenterà alla guida della regione”.
Oliverio avanti tutta. Il presidente della Provincia di Cosenza non si ferma. Nonostante il "niet" della Lo Moro, Oliverio pretende le primarie punta deciso palazzo Alemanni, pronto a scendere in campo quale candidato alla presidenza della Giunta regionale in rappresentanza del Partito Democratico. La prossima settimana l'ufficializzazione. C'è già lo slogan che lo accompagnerà lungo la campagna elettorale: "Innanzitutto la Calabria: Oliverio presidente". Ma proprio il suo partito è il primo avversario da battere.