Il pianista Marcello Cirillo ha improvvisato un piccolo concerto di 20 minuti per allentare un po' la tensione, in tanti hanno cantato assieme a lui: «La magia della musica ha dato un po' di serenità in una situazione di disperazione generale»
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«Ho disinnescato una situazione che stava diventando insostenibile e veramente drammatica. Per 20 minuti ho suonato e abbiamo ballato all'aeroporto Falcone e Borsellino a Palermo dove c'erano lunghe code nei bar e nei bagni e dove in tanti erano sfiniti distesi nei corridoi nei pressi dei gate in attesa di potere partire». Per il musicista Marcello Cirillo, che durante i disagi provocati dal tilt informatico ha intrattenuto i viaggiatori dello scalo palermitano, le note strimpellate da alcuni ragazzi sono state il richiamo della foresta.
Il pianista ha improvvisato un piccolo concerto di 20 minuti che ha allentato un po' la tensione. «Dovevo partire alle 13 per Roma. Sono stato fortunato e il mio volo è partito alle 21.30. In attesa, in tanti mi hanno riconosciuto e mi hanno chiesto di suonare e cantare. La magia della musica ha dato un po' di serenità in una situazione di disperazione generale che certo era così in tantissimi scali nel mondo a causa del guasto informatico - aggiunge Cirillo - Tra i passeggeri c'era anche Silvia, una ragazza siciliana che doveva partire per sposarsi e le ho dedicato la canzone "Io che amo solo te"».