Separazione delle carriere e problemi contingenti come l’emorragia di magistrati che sta interessando il distretto di corte d’appello di Catanzaro. Anche questi temi sono venuti alla luce nel giorno dell’insediamento del procuratore Salvatore Curcio alla guida della distretto di Catanzaro.

Per quanto riguarda gli attuali rapporti tra magistratura e politica in questo particolare momento storico, e alla luce delle riforme varate dal governo, il procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio, a margine della cerimonia per il suo insediamento ha affermato: «La magistratura ritiene che separare la figura del pubblico ministero da quella del giudice sia un arretramento sotto più profili. Perché separare il pubblico ministero dalla cultura della giurisdizione, della prova, dalla cultura del rispetto delle garanzie secondo me non rappresenta un buon investimento.

Bisogna difendere l’autonomia e l’indipendenza del pm. Questa riforma non ha nemmeno una spiegazione, una causa logica. Se andiamo a verificare quelli che sono i numeri, il passaggio di funzioni da giudicante a requirente, e viceversa, rappresenta meno dell’uno percento. Quindi è una riforma che, presa così, è del tutto inutile e che sicuramente non risolverà la problematica connessa alla speditezza dei processi e alla celerità della definizione dei procedimenti penali. Sono altri i profili e le prospettive su cui forse si dovrebbe intervenire».

A questo proposito, a suggerire tutta una serie di problemi sui quali intervenire, ci ha pensato il Procuratore generale Giuseppe Lucantonio il quale, approfittando della presenza delle istituzioni – dal sottosegretario del ministero dell’Interno, Wanda Ferro, al rappresentante del Csm Maria Vittoria Marchianò – ha spiegato che «da Catanzaro vanno via cinque sostituti, la Procura di Cosenza è ridotta al 50%, a Lamezia Terme rimangono due sostituti. Per non parlare dei giudici. E senza giudici e sostituti processi non se ne fanno, la giustizia non si amministra. Necessariamente c’è qualcosa che non funziona e questa è una terra in cui non ci possiamo permettere che la giustizia non funzioni”. Lucantonio si è prima rivolto al Consiglio superiore della magistratura: “Pensateci. Dateci il modo di mettere quantomeno le toppe. Perché un Tribunale con tre giudici e una Procura con due magistrati è veramente difficile farli funzionare, nonostante lo spirito di sacrificio di tanti colleghi».

Il Procuratore generale si è poi rivolto a Wanda Ferro: «Avevamo chiesto uomini e mezzi: sono arrivati 14 poliziotti in tutto. Non è possibile!». Il discorso vale anche per quanto riguarda i carabinieri: «Non serve aprire una nuova Stazione se non abbiamo il personale che presidia il territorio. Noi abbiamo bisogno, in Calabria, che le forze dell’ordine si facciano vedere perché i cittadini hanno fiducia ma se non ci facciamo vedere e non ci facciamo sentire la guerra è persa. E questo non ce lo possiamo permettere».