L'ex capo della polizia è sceso in Calabria per partecipare a una giornata nel ricordo dei 30 anni delle stragi di mafia. L'evento è stato a Diamante
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«Gerardo Sacco non è solo un ambasciatore della Calabria, è un artista che ha sempre rappresentato l’Italia nel mondo». Queste le parole con cui il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio (Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica), Franco Gabrielli, ha tenuto a ringraziare l’orafo che, in occasione della Giornata per la legalità nel ricordo dei 30 anni delle stragi di mafia che si è tenuta a Diamante, ha realizzato per il già capo della Polizia un’opera del tutto particolare. Si tratta di un vassoio in cui diversi elementi si incastonano: il rosso del peperoncino di diamante, 4 maschere della tradizione ellenica e i frutti tipici della Calabria.
Una giornata carica di ricordi e di significato, in cui Gabrielli ha ricordato le tante vittime innocenti di mafia, che hanno pagato in prima persona la barbarie della criminalità organizzata. Lo ha fatto rispondendo alle domande del giornalista del Corriere della Sera, Francesco Verderami, con cui è nato un dialogo schietto e sincero, che ha affascinato particolarmente tutti i ragazzi presenti, che hanno dimostrato di non essere affatto indifferenti al tema della legalità.
Tra le autorità presenti all’iniziativa anche il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, il questore Giovanna Petrocca, il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti e il vescovo della Diocesi di San Marco, Mons. Leonardo Bonanno.
A coordinare la mattinata è stata, invece, la giornalista Mariella Perrone, che ha illustrato i lavori fatti dagli studenti che si sono confrontati sul tema grazie ai lavori insegnanti e dirigenti scolastici.
«Non è la prima volta che realizzo un’opera per il sottosegretario Gabrielli, ci siamo incontrati già diverse volte quando era capo della Polizia – commenta Gerardo Sacco – Sono particolarmente contento delle parole che ha speso nei miei confronti, soprattutto perché lo ha fatto in una giornata così speciale e davanti ad una splendida platea di studenti, ai quali sono particolarmente legato».