Lacrime ma anche sorrisi, un mix di emozioni ha attraversato la serata organizzata a Scilla dall'Avis in memoria del cronista strappato alla vita e ai suoi sogni troppo presto
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Ricordi, emozione, lacrime tante ma anche sorrisi. È stato un mix di emozioni che solo Pietro poteva regalare. E lo ha fatto, ancora una volta, nella sua Scilla dove tantissimi amici, colleghi, familiari e non solo, si sono riuniti, sul terrazzo del Castello Ruffo, per ricordare il giornalista, l’amico, il papà straordinario e il marito innamorato Pietro Bellantoni.
«Un uomo libero», «una penna pungente», «introverso ma simpatico», «innamorato di sua figlia». Le mille sfaccettature di Pietro, gli anni della gavetta, la passione per il giornalismo. Sarebbero servite, forse molte più ore per raccontare tutto quello che Pietro è stato e continuerà ad essere nei cuori di chi si è incontrato con il suo cammino.
L’Avis di Scilla, Germana Chemi e il giornalista Rocco Bellantone, hanno voluto fortemente un evento che, a un anno dalla prematura scomparsa di Pietro, potesse anche in minima parte restituire quanto Pietro ha dato a questa terra. E così è stato.
L’impegno sul campo, le inchieste che lo hanno portato alla ribalta nazionale, i tanti colleghi che nel corso della sua carriera hanno conosciuto un giornalista di razza, come, diciamolo chiaro, ormai ne esistono pochi. La penna fine e il pensiero sottile capace di anticipare gli avvenimenti.
Dal Corriere della Calabria alla Rai passando per i tanti colleghi del nostro network LaC. Pietro ha seminato ricordi sterminati capaci di sopravvivere nel tempo e al tempo che inesorabile sbiadisce la vita e la memoria. Ma Giulia avrà di suo padre un fiume di ricordi e di amore che tutti non smetteranno di far tornare in vita. E saprà quanto suo padre ha creduto nella verità e come, da uomo libero l’ha ricorsa e cercata fino alla fine.
«Era sempre al telefono e lavorava anche in vacanza». Hanno ricordato gli amici mentre i colleghi, che questa realtà la conoscono bene, annuivano.
E il video di ”Volti, voci, vite” girato per il nostro network ha commosso nel mostrare Pietro raccontarsi con lo sguardo sempre rivolto al futuro e a quei sogni che avrebbe voluto tanto realizzare. Sogni che una vita beffarda ha interrotto troppo, esageratamente presto.
Ma è proprio sul finale che i sogni di Pietro hanno preso vita. La sua Giulia tanto attesa e quel posto in Rai agognato e meritato. A lui che della politica ha fatto il suo cavallo di battaglia, scovando le magagne consumate nelle stanze dei bottoni, sarà intitolata una delle stanze Rai al Consiglio regionale. In quello che era il suo posto, quello che meritava, Pietro esisterà e resisterà al tempo.
«Pietro aveva una perfidia delicata ed elegante. E poi era figo, tanto figo», ha ricordato la nostra giornalista e analista politica Antonella Grippo che lo ha fortemente voluto al suo fianco a Perfidia nel 2019. «Pietro era qualcosa che i giornalisti spesso non sono, lui era generoso», ha lasciato emergere tra l’immancabile commozione Alessia Truzzolillo che con Pietro ha condiviso un bel pezzo di carriera così come Sergio Pelaia che ha raccontato il rapporto speciale con un collega «con il quale ci si confrontava ogni giorno, a volte si litigava ma si rideva tantissimo». Toccanti i ricordi del giornalista e saggista Emiliano Morrone e degli amici più stretti di Pietro, Antonio Lanzetta, Giuseppe Foti e Dario Baccellieri.
C'erano proprio tutti: gli amici, i familiari, quelli a cui mancherà per le risate, la spensieratezza, l’amore e l’affetto che era in grado di dare. Pietro ci ha lasciato troppo presto ma tutti insieme, dalla sua Scilla, abbiamo fatto una promessa a Ketty e Giulia. Abbiamo promesso che Pietro vivrà nei ricordi e nella memoria ma, soprattutto, nei suoi racconti che tutti continueremo a mantenere vivi.