VIDEO | Il presidente dell'associazione ospite del format LaCapitale vis a vis: «Se il Sud crolla, crolla anche il Nord perché il principale mercato del Nord è il Sud»
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«Una delle grandi opportunità del Sud e della Calabria è Gioia Tauro, una realtà che messa a sistema può diventare un fatto strategico per tutto il paese, non solo per la Calabria». Il presidente Svimez Adriano Giannola, intervistato da Alessandro Russo nel corso del programma LaCapitale vis-à-vis, ha illustrato le grandi opportunità che potrebbe raccogliere il Mezzogiorno dato l’interesse dell’Europa per il Mediterraneo. Durante l’assegnazione dei fondi, le condizionalità poste sono infatti riduzione delle diseguaglianze e incremento della coesione sociale. «C’è un rovesciamento di visione». Negli ultimi 20 anni, spiega Giannola, si è pensato a tenere in piedi in Nord anche a scapito del Sud, «ma se il Sud crolla, crolla anche il Nord perché il principale mercato del Nord è il Sud».
Oggi l’Europa guarda all’Africa e al Medioriente e, anche in virtù della transizione ecologica,urge individuale nuove rotte: «Il Northern range non può servire tutta la comunità» e se si vuole essere lungimiranti bisogna «approfittare della globalizzazione e di come si riconvertirà sfruttando le grandi opportunità di questa improvvisa scossa. Questo cortocircuito della pandemia che ha messo tutti di fronte alla verità», Ovvero che è il Sud che è andato a fondo per colpa del Nord e non il contrario.
Per cambiare rotta al Paese, e realizzare ciò che Svimez chiama “Southern range”, rispetto alle risorse erogate dal Pnrr, secondo il presidente «basterebbero meno miliardi di quelli a disposizione».
Cambiare rotta significa «fare i porti, il ponte sullo stretto, le autostrade del mare, imbarcare i camion sul mare». Adottare quindi una politica di transizione climatica: «Saremmo i primi in Europa. Bisogna attrezzare i porti per portare tutto quello che va su gomma sul mare. In Europa saremo portati come l’esempio di quelli che usano l’energia fossile in modo così responsabile da abbattere le emissioni».
Attraverso il Southern range, afferma Giannola, «l’Italia raggiungerebbe i livelli del progetto Europa 2030 in pochi anni». «Bisogna approfittare dei vantaggi della realtà» e fare del sistema del porti italiani «quello che Rotterdam è per l’Europa».
Adriano Giannola conclude sottolineando l’importanza di avere una visione: «Il disegno che abbiamo proposto nel quaderno 65 della Svimez dà degli obiettivi con dei risultati e risponde alle richieste dell’Europa, che ci dice di ridurre le distanze e rafforzare più coesione altrimenti l’Italia si sfalda e rischia di diventare solo un’espressione geografica».