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Riflettori puntati sulla procedura avviata da Enac per l’affidamento dei servizi aeroportuali di Reggio e Crotone. Ormai scaduti i termini per la presentazione delle offerte si è già svolta la prima seduta pubblica di gara.
Quattro sono le offerte fin qui pervenute e due arrivano da società calabresi in cui ha una quota di partecipazione la Regione. Si tratta della Sagas, società crotonese nata anche su spinta del Comune pitagorico sulle ceneri della società che ha gestito il Sant’Anna prima di fallire e di Sacal, società che attualmente gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme. Ma se Sagas ha partecipato solo per ottenere i servizi relativi al Sant’Anna, Sacal chiede di avere in gestione sia Reggio che Crotone per arrivare alla gestione unica che tanto piace al centrosinistra di Oliverio. Il bando Enac, del resto, dovrebbe favorire le società che presentano offerte per entrambi gli scali, anche se sul punto proprio Sagas ha presentato ricorso al Tar contro il bando. Ricorso che sarà discusso il prossimo 26 ottobre.
La Sagas, sostenuta dagli Sculco, ha eccepito all’Enac presunte irregolarità relative alla circostanza per cui la Regione ha quote in due delle società che hanno presentato offerte di gestione. Sul punto l’Enac sta svolgendo approfondimenti.
A completare il quadro delle offerte ci sono poi quelle di Ase spa, Società che si occupa della manutenzione stradale a Reggio e che ha presentato offerta solo per l’aeroporto dello Stretto e Rti Ig Aeroporti, del gruppo Greco, interessata soltanto allo scalo di Crotone.
Al momento, dunque, le condizioni sembrano essere favorevoli alla Sacal, almeno stando ai criteri previsti dal bando. Il business plan di Sacal, infatti, prevede la gestione unitaria degli scali della Calabria, sul modello di quanto sta avvenendo in altre Regioni italiane come la Toscana. Un modello che non dispiace per nulla alla Regione e al governatore Oliverio che spera in una gestione unica anche per dare maggiore forza alla legge complessiva di riordino del sistema aeroportuale calabrese che dovrebbe arrivare in Consiglio dopo l’affidamento, da parte di Enac, dei servizi aeroportuali. Lungo il percorso che potrebbe portare ad una gestione unica del traffico aereo sui cieli della Calabria si potrebbe trovare un ostacolo assai arduo da superare. Alla gestione degli aeroporti di Crotone e Reggio parrebbe interessata anche Aeroporti di Roma che ha una quota pari al 16,5% all’interno della Sacal e ne costituisce il principale socio privato. Adr, dopo essersi astenuta al momento della votazione sul business plan per la gestione degli aeroporti da parte dell’Assemblea degli azionisti di Sacal, ha poi partecipato all’offerta complessiva.
Un comportamento assai singolare che fa pensare a qualche strategia per potersi infilare al momento opportuno nella gestione degli aeroporti calabresi.
Anche a Reggio Calabria, nel frattempo, si vivono ore intense. Martedì scorso, davanti al Tribunale fallimentare, è stata chiamata la procedura di fallimento avviata su istanza della Procura ai danni della Sogas, società che ha gestito l’aeroporto dello Stretto negli ultimi anni arrivando ad un passivo di circa 9 milioni di euro.
Davanti al giudice fallimentare Caterina Asciutto si è presentato il commissario liquidatore nominato da Sogas, Bernardo Femia, per provare ad individuare un percorso che possa garantire la continuità del servizio aereo fino all’assegnazione dei servizi da parte di Enac ad una nuova società. Un’ipotesi è quella dell’esercizio provvisorio, ma serve liquidità nelle casse.
Tanto che il commissario liquidatore ha già provveduto a sollecitare Regione, Provincia e Comune al rispetto degli impegni presi per garantire la continuità del servizio. Il paradosso, però, è che all’udienza i soci pubblici non si sono presentati e la loro assenza potrebbe avere influenze negative sulle decisioni del Tribunale. Anche se nelle settimane precedente erano arrivate rassicurazioni in ordine al rispetto degli impegni presi soprattutto dalla Regione. Sia il governatore Mario Oliverio che il capogruppo del Pd Sebi Romeo avevano garantito il versamento delle quote necessarie da parte di palazzo Alemanni. E del resto la Regione era stato l’unico socio pubblico a deliberare un aumento di capitale da circa un milione di euro nel momento in cui si stava ancora provando a salvare Sogas.
Col fiato sospeso rimangono i cittadini dello Stretto che potrebbero vedere interrotto il servizio di voli fino all’assegnazione dei servizi aeroportuali da parte di Enac, se non si dovesse trovare una soluzione tampone per il prossimo mese. E con loro ci sono le maestranze ex Sogas che dopo aver subito ritardi nei pagamenti adesso vedono messo a rischio il proprio posto di lavoro.
Riccardo Tripepi