«Per la Cisl provinciale la fusione dei Comuni di Cosenza, Rende, Castrolibero e la creazione di un unico grande Comune è una scelta utile a costruire prospettive di sviluppo e di rilancio del territorio provinciale e regionale. Non solo: riteniamo importante aprire un dibattito anche sull’allargamento del perimetro della nuova città a comuni come Montalto. In una regione come la Calabria è utile ridisegnare l’architettura istituzionale favorendo la fusione di tanti altri comuni. In una provincia come quella di Cosenza, 150 comuni sono troppi: le difficoltà sull’attuazione del Pnrr ne sono prova evidente». A dichiararlo il segretario generale della Cisl Giuseppe Lavia.

«Con analoga chiarezza – prosegue Lavia –, la Cisl di Cosenza esprime contrarietà alle modifiche apportate con il decreto “omnibus” dal Consiglio Regionale alla legge regionale sulle fusioni dei Comuni. Nessun processo calato dall’alto. Al contrario un dibattito aperto, il pieno coinvolgimento dei Consigli Comunali e dei cittadini con un referendum il cui esito sia vincolante a garanzia del rispetto della volontà popolare .In sostanza, come Cisl condividiamo le posizioni espresse dall’Anci e la richiesta di ripristino della normativa preesistente sulle fusioni. Nello stesso tempo riteniamo che la storia della costruzione dell’area urbana sia storia di ombre e di luci, di sforzi inclusivi e di chiusure municipalistiche che si sono alternate negli ultimi decenni. La fusione e la creazione della città unica è un’occasione da non perdere e da realizzare in tempi non biblici. Per i cittadini la città unica esiste da tempo ed è già una realtà quotidiana».

«Alla politica, alle Istituzioni a tutti i livelli il compito di comprendere questo sentire diffuso, assumendo non già posizioni di semplice difesa dell’esistente, ma di proposta, di guida dei processi di innovazione. È utile l’avvio di un percorso partecipato di costruzione dal basso di una programmazione che delinei una visione e una missione di un territorio dalle potenzialità enormi, da realizzare attraverso il coinvolgimento dell’Unical. Una città unica per favorire la creazione di servizi di area vasta, per raggiungere economie di scala, per compiere scelte coordinate in tema di sviluppo urbanistico ed infrastrutturale, per irrobustire il tessuto produttivo, sociale ed occupazionale del territorio, per politiche di welfare realmente inclusive. È giusto approfondire le questioni amministrative, di bilancio e di personale, di pianificazione urbanistica, le implicazioni del processo di fusione, ma – conclude il Segretario della Cisl provinciale – riteniamo che ai cittadini siano già chiari i vantaggi di un percorso aggregativo che non è semplice addizione, ma moltiplicazione di opportunità».