VIDEO | Il caldo torrido ha spinto sempre più gente verso la montagna in cerca di frescura. E tra le bancarelle di street food c'è chi ha terminato le scorte: «Ho finito salsicce e panini. Non ci aspettavamo tutta questa gente»
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«È il primo anno in cui c’è tutta questa affluenza di persone».
Il caldo torrido del periodo estivo spinge sempre più gente verso la montagna, e a confermarlo è un residente di Gambarie d’Aspromonte, località che nella giornata di ferragosto è stata letteralmente invasa da una moltitudine di presenze, come non si registrava da tempo.
Il paradiso naturale, ubicato a 1.310 di altura nel comune di Santo Stefano, si trova nel cuore del Parco nazionale dell’Aspromonte, nell’area metropolitana di Reggio Calabria.
Dalla sua sommità si può godere di un panorama che spazia fino al mare. È una località turistica dov’è possibile visitare il Cippo di Garibaldi, il maestoso albero caratterizzato da un ampio incavo in cui i compagni fecero riposare il condottiero quando fu ferito alla gamba.
Intorno alla piazza principale, in cui zampilla una suggestiva fontana di cristallo, sorgono negozietti e hotel, pista da sci e seggiovia. Le aree pic-nic sono sparse in tutta l’area.
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A Ferragosto, dalla costa in molti vi si sono riversati in cerca di frescura. Tra gli alberi di alto fusto, con un gioviale sottofondo di tarantelle, famiglie e gruppi di amici hanno scelto l’altura per vivere un’esperienza rilassante e soprattutto al riparo dalla calura.
«A mare non si può stare neanche in acqua. Siamo scappati» afferma uno dei tanti accampati su teli a quadri in cui troneggia ogni prelibatezza.
Immersi nella natura, in migliaia si sono goduti sani bocconi di cibo, senza fretta, mentre i bambini giocavano negli spazi adiacenti.
Momenti conviviali e di refrigerio per combattere lo stress accumulato nei giorni lavorativi.
Per chi non aveva portato da casa le pietanze già pronte, c’era solo l’imbarazzo della scelta nei ristorantini e nelle svariate bancarelle della zona che proponevano prodotti tipici pastorali e contadini: pane di grano cotto a legna, formaggi, capocolli, soppressate, funghi, salsicce con finocchietto e dolci tradizionali.
«Quest’anno ho terminato tutte le scorte di salsicce e panini. Non ci aspettavamo tutta questa gente» spiega con soddisfazione e un po’ di rammarico, ad ora di pranzo, il proprietario di un banchetto sovraffollato nei pressi di una piazza attrezzata per lo sport.
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Anche in montagna, nella perdurevole estate infuocata che stiamo trascorrendo, le elevate temperature hanno accennato a farsi sentire. I colpi di calore sono in agguato, in quanto si è molto esposti ai raggi del sole ed è consigliabile usare creme protettive.
«È un caldo insolito. Altri anni qui avevamo intorno ai 25 gradi e ora ce ne sono 30. Comunque si sta bene» rammenta un anziano signore al bivacco ai bordi del laghetto “Rumia”, nelle cui acque vivono numerosi pesci e trovano ospitalità alcune oche.
Pure nell’area dello Zomaro, a 7 chilometri da Cittanova, sempre all’interno del Parco nazionale dell’Aspromonte, si è registrato un boom di presenze. A mille metri sul livello del mare, nei dintorni del villaggio dello Zomaro e del laghetto dei piani di Crocco, tra faggi, abeti, lecci, sono stati in tantissimi a concedersi momenti di ristoro circondati dal verde e, innanzitutto, lontani dal caldo.