Le sue opere saranno in mostra al Christmas Village di Praia a Mare. Ha cominciato a costruire presepi tre anni e mezzo fa, quando ha perso la moglie Rita, con cui aveva trascorso fianco a fianco settant’anni. Da allora, passa le sue giornate nella sua casa di Scalea creando opere d’arte
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L'età, in alcuni casi, è solo un numero. Lo sa bene Francesco Costa, che di anni ne ha 98 e continua a coltivare passioni come fosse un ragazzino, con lucidità disarmante. Tra queste, c'è sicuramente quella di costruire presepi, rigorosamente a mano, a cominciare dalla base, fatta di polistirolo, alla grotta, realizzata con pezzo di legno intagliati, passando per i minuscoli pastorelli. Francesco, che è un docente in pensione, li realizza nella sua casa di Scalea. In una stanzetta ha ricavato un piccolo laboratorio e lì trascorre molte ore al giorno. «Gli altri vecchietti, alla mia età, pensano "ora muoio", pensano spesso alla morte. Io non ci penso affatto. Quando viene, viene», dice con una fragorosa risata. E forse è proprio questo il segreto per arrivare a sfiorare il secolo di vita: affrontare tutto con il sorriso, allontanando i pensieri negativi.
La mostra a Praia a Mare
Quando nel gennaio del 2021 vi avevamo raccontato la sua storia per la prima volta, in tanti si sono interessati ai suoi presepi, vere e proprie opere d'arte, e da allora l'interesse è cresciuto sempre di più. In prima istanza, sono stati esposti al Palazzo dei Principi della città di Torre Talao, ma da quest'anno le sue creazioni saranno esposte anche a Praia a Mare, al Christmas Village. «Mi hanno chiamato, sono venuti a vederli e li hanno presi. Ma la stanzetta è piccola e siamo riusciti ad esporne soltanto ventinove». E giù un'altra risata. Perché Francesco Costa, o zio Francesco, come lo chiamano tutti, non sa quanta vita abbia ancora avanti a sé, ma sa che non vuole sprecarne nemmeno un minuto. «Ho tanta voglia di vivere e lavorare, non riesco a stare con le mani in mano». Poi racconta che a breve partirà con la figlia Daniela per le vacanze di Natale. Andrà a Palmi, sua città natale, per ricongiungersi con il figlio Maurizio, e non sembra affatto preoccupato delle quasi tre ore di auto. Tutt'altro: «Contenti i figli, contenti il padre».
I presepi come antidoto al dolore
La passione di Francesco per i presepi è piuttosto recente. Ha cominciato a costruirli tre anni fa per reagire al dolore più grande della sua vita. Nell'agosto del 2021, sua moglie Rita è venuta a mancare e lui, per la prima volta, si è sentito perso. Dopo settant'anni insieme, quel lutto gli ha lacerato l'anima. Ma anche in quella occasione, si è rimboccato le maniche ed è andato avanti. «Quei giorni di fine agosto sono stati drammatici. Ho capito che così non avrei potuto continuare. Ho trovato un pezzo di cartone e ho creato un presepino e visto che veniva bene non mi sono più fermato. Ne ho contati centocinquanta, poi non ho perso il conto. A volte mi sveglio di notte per pensare a come abbellirli. Costruirli - conclude - mi tiene impegnato la mente e mi aiuta non pensare alle cose brutte».