«Buon pomeriggio, sono Luigi. Visto che vicino a casa mia c’è una frana, per favore la potete aggiustare?». Parole semplici e spontanee come quelle che solo un bambino può scrivere. Luigi ha sei anni e vive a San Calogero, il comune vibonese cheda una settimana è alle prese con una frana mostruosa che, dopo i primi movimenti nel 2018, ora si è mossa di nuovo e si è mangiata migliaia di metri cubi di terra e asfalto. Non solo, i danni sono maggiori: due stabili sono già stati evacuati e rischiare la stessa sorte altre quindici abitazioni. Tra queste, quella del piccolo Luigi.  È per questo che, armato di un foglio a quadrettoni e penna, ha scritto una letterina alla Protezione civile. A quei volontari che lui – spiega mamma Domenica – vede come dei salvatori e che fin da subito ha potuto scorgere nei pressi della sua casa, indaffarati a monitorare il fronte della frana e a rassicurare chi rischia di perdere tutto.

«La notte della frana non abbiamo sentito il boato come tanti altri, ma siamo stati subito svegliati dalle voci delle persone fuori che ci chiamavano – racconta la mamma di Luigi, Domenica, dipendente comunale di San Calogero -. Anche il bambino si è svegliato e fin da subito ha ascoltato tutto e ha capito la situazione di pericolo». Da qui la sua preoccupazione, che è poi quella di un’intera comunità. Preoccupazione, ma anche speranza e fiducia nei più grandi che Luigi ha deciso di mettere nero su bianco, scrivendo la sua breve letterina e riponendola in una busta chiusa con la colla. «Nemmeno io l’avevo letta, ma visto il suo desiderio di consegnarla alla Protezione civile, ho chiesto a dei volontari di passare da casa per prenderla». Domenica racconta la commozione sua e quella del volontario della Prociv che l’ha aperta, nel leggere quelle poche righe. Parole dettate dall’innocenza di un bambino che, poi postate sui social, hanno ricevuto il plauso di tanti cittadini. 

Stupito dal gesto anche il sindaco di San Calogero, Giuseppe Maruca: «Luigi è un bambino molto sensibile. Mi ha molto colpito l’espressione che ha fatto quando ha visto per la prima volta la frana, portandosi la mano alla fronte come un adulto. Quasi ogni giorno viene a vedere lo stato delle cose e a chiedere “come siamo messi?”, “il pericolo è passato?”». Un bambino attento a quello che succede intorno a lui e al suo paese, in difesa del quale – racconta il primo cittadino – ha manifestato la volontà di scrivere, se necessario, persino al Presidente Mattarella.