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VIBO VALENTIA - Un mattone fantoccio con la scritta “posa della seconda pietra”. Con questo simbolo Rete civica vibonese ha voluto riaccendere i riflettori sulla costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, a 10 anni dalla posa della prima pietra.E lo ha fatto organizzando un flash mob, che si è tenuto nello spiazzo della statale 606, proprio a ridosso del terreno dove 10 anni fa, nel corso di una solenne cerimonia, veniva sistemata la prima pietra per la realizzazione del nuovo ospedale. Progetto che a distanza di due lustri, ancora attende di venire alla luce. A ricordare quella promessa, un cartello ormai sbiadito dal tempo che annuncia: “inizio, durata e fine lavori”. Per gli attivisti del comitato spontaneo dei cittadini presieduto dall’avv.Diego Brancia, la costruzione del nuovo ospedale resta una delle più importanti "opera incompiute" del territorio. “La struttura - ha ribadito il Presidente di Rete Civica Vibonese - avrebbe potuto alleviare i cronici disservizi che la popolazione dell'intera provincia è condannata a subire in tema di servizi sanitari”. Il flash mob è stata anche l'occasione per evidenziare e riflettere sulle innumerevoli altre opere pubbliche avviate e mai portate a termine sul Territori, dal nuovo Palazzo di Giustizia, alle tangenziali Est ed Ovest, al Teatro comunale, alla Strada del mare.