Presente anche Giulia Scalone, sorella di Loredana uccisa nel 2020 dal suo compagno. La preoccupazione dei centri antiviolenza: «Si denuncia poco, le vittime hanno poca fiducia»
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«Le donne sono nate per brillare e non per essere spente». È questo il messaggio che Giulia Scalone ha voluto lanciare alle nuove generazioni nel corso del flash mob organizzato dalla commissione pari opportunità del Comune di Catanzaro. Sorella di Loredana assassinata il 23 novembre del 2020 dal suo compagno.
Una camminata pacifica che ha attraversato le strade cittadine. Istituzioni, studenti, studentesse e responsabili delle associazioni insieme per ribadire il loro no alla violenza sulle donne. «Vita, donna, libertà. No alla violenza» è lo slogan che hanno scandito da piazza Matteotti fino all’auditorium Casalinuovo, dove è in corso un dibattito.
«Ciò che dobbiamo dire oggi ai giovani sono poche e semplici parole e le abbiamo ribadite questa mattina» ha dichiarato Romina Ranieri responsabile del centro antiviolenza Mondo Rosa del Centro Calabrese di solidarietà.
«Soprattutto dopo queste iniziative sarebbe opportuno poter avere un confronto con loro che dia la possibilità di maturare un loro pensiero critico su questo fenomeno. Questo è solo il principio».
«C’è ancora tanto sommerso perché noi abbiamo solo i dati delle donne che si rivolgono a noi per un aiuto. Le denunce diminuiscono perché hanno poca fiducia nelle istituzioni, questo ci dispiace» ha aggiunto Monica Riccio, responsabile del centro aiuto donna di Fondazione Città Solidale.
«Loro pensano che nonostante le denunce non venga fatto nulla, ma non è così perché le forze dell’ordine collaborano. È un problema di legislazione, è necessario cambiare le leggi e noi ci battiamo tutti uniti affinché ciò possa avvenire il prima possibile. Il cambiamento è possibile ma bisogna sensibilizzare i giovanissimi ma a partire dalle scuole elementari».