Zigo Zago, trasmesso tutti i giorni direttamente dalla suite aeroportuale di Lamezia Terme, e disponibile su LaC Play, ha avuto come ospite il falconiere Gioele Angiolini che ha presentato la sua falchetta Aru. Durante l'intervista, condotta da Palma Serrao, Simona Tripodi e Italo Palermo, Gioele ha raccontato la sua esperienza con i rapaci, svelando i segreti di un mestiere tanto antico quanto affascinante. Tra aneddoti personali e dettagli tecnici sull'addestramento, la conversazione ha portato alla luce la passione e la dedizione necessarie per svolgere questa straordinaria attività.

Gioele Angiolini, nato a Milano ma di origini calabresi, ha trasformato un incontro casuale con un falco in una passione che lo ha portato a diventare un falconiere esperto. Trasferitosi in Calabria, dove i ritmi di vita più lenti e il contatto con la natura hanno favorito il suo legame con questi animali, Gioele racconta la sua esperienza con i rapaci e come la sua vita sia cambiata grazie a questo mestiere tanto antico quanto affascinante. Il falconiere racconta come, nonostante le sue origini urbane, il legame con la natura e la passione per gli animali abbiano trovato il loro ambiente ideale in Calabria. Qui, ha potuto approfondire la sua conoscenza dei rapaci, sviluppando una vera e propria carriera di falconiere. Attualmente sta costruendo delle voliere per portare altri esemplari dalla Lombardia al Sud, per poterli accudire in un ambiente più adatto.

Ma qual è la differenza tra un animale domestico e un falco? Gioele spiega che, nonostante il falco sia un animale indipendente e solitario per natura, il legame che si crea con il proprio falconiere può essere sorprendentemente profondo. Nel caso della sua falchetta, Aru, allevata fin da piccola, l'imprinting è stato talmente forte che l'animale preferisce stare sempre in compagnia di Gioele, piuttosto che volare libera come ci si aspetterebbe da un rapace. Essere un falconiere richiede grande dedizione, pazienza e attenzione, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione e l'addestramento. Una delle sfide principali è mantenere l'animale nel giusto equilibrio di peso per far sì che risponda ai comandi e possa cacciare in modo efficace. «Bisogna avere pazienza e dedicare almeno un'ora al giorno all'animale», racconta Gioele, Se vuoi che faccia quello che dici, devi stargli dietro costantemente».

Gioele sottolinea come la cura e l'addestramento dei falchi si basino principalmente sulla gestione del cibo e dell'imprinting. E in Calabria, Gioele sta iniziando a connettersi con altri falconieri locali e a far conoscere questa antica pratica attraverso i social media, dove condivide immagini e video delle varie fasi dell'addestramento.

Il futuro della falconeria

Guardando al futuro, Gioele sta pensando di far accoppiare il suo falco. «Raggiungono la maturità attorno ai due anni. L’addestramento di una coppia richiede tempo e pazienza: devono abituarsi l’uno all’altro e imparare a convivere prima di poter lavorare insieme».

La falconeria è, dunque, una pratica che richiede dedizione, pazienza e una connessione profonda con l'animale. Gioele ha dimostrato che, attraverso l'imprinting e una cura attenta, è possibile costruire un legame unico con i rapaci, mantenendo viva una tradizione antica. Tra la gestione dell'alimentazione e la costruzione di un rapporto di fiducia, essere un falconiere non è solo un lavoro, ma un vero stile di vita.