Un sito web offre la possibilità di scegliere la composizione, la grandezza e la velocità del corpo celeste. Poi calcola le conseguenze. L’abbiamo provato ipotizzando un impatto sul capoluogo regionale
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“Uccidi un uomo e sei un assassino. Uccidine milioni e sei un conquistatore. Uccidili tutti e sei Dio”. Il celebre aforisma del filosofo francese Jean Rostand è perfetto da mandare a mente prima di smanettare su Asteroid Launcher, un sito tra il geniale e il diabolico, che consente di simulare la caduta di un corpo celeste sulla Terra, scegliendo dimensioni, composizione, angolo e punto d’impatto.
Non un’amenità tipo Goat simulator, dove una capra sfruttava la fisica del motore grafico per fare acrobazie altamente improbabili, ma un'app utilizzabile da browser costruita su precisi parametri scientifici, che restituisce quindi uno scenario plausibile sulle conseguenze che avrebbe una catastrofe simile.
E, dunque, giochiamo a fare Dio. Settando in alto i parametri e scegliendo un meteorite composto di ferro puro con un diametro di 1,5 chilometri (quello che sterminò i dinosauri era molto più grande, tra i 10 e i 14 chilometri), un angolo di caduta di 45 gradi e una velocità, chessò, di 50 metri al secondo. Punto d’impatto: Catanzaro. Ka-Boom!
L’esplosione avrebbe una potenza di 2.830 gigatoni (ogni gigatone equivale a un miliardo di tonnellate di tritolo). In confronto la bomba di Hiroshima (“appena” 12 kilotoni) sembrerebbe poco più di un petardo lanciato da un bambino. Asteroid Launcher stima che verrebbero vaporizzate all’istante 158.803 persone, ma sarebbe soltanto l’inizio. La palla di fuoco che si leverebbe dal cratere avrebbe un diametro di 97 chilometri e il suo calore arriverebbe a lambire Perugia. Per un totale di quasi 12 milioni di persone arrostite in un attimo tra Umbria e Sicilia.
Finita? Macché. Il meteorite largo un chilometro e mezzo precipitato su Catanzaro creerebbe un’onda d’urto da 248 decibel che manderebbe a cantare con gli angeli un altro milione e mezzo di persone. Ma questo è niente. C’è anche il vento: un uragano che soffierebbe con una velocità di 6 chilometri al secondo (pari a 21.600 chilometri l’ora) e spazzerebbe via (letteralmente) quasi 10 milioni di persone, fino a spegnersi a Genova. Ma chi, nonostante tutto, fosse riuscito a salvare la pelle, dovrebbe vedersela con l’ultima ma non meno distruttiva conseguenza: un terremoto di magnitudo 8.8 che farebbe tremare pure Roma, ma - secondo la simulazione - ucciderebbe “solo” 38.570 persone. Forse perché le altre sono già in fila davanti a San Pietro dopo la palla di fuoco, l’onda d’urto e l’uragano apocalittico.
La situazione non cambierebbe molto se l’Armageddon avesse come epicentro una qualsiasi delle altre città calabresi, e ognuno può sbizzarrirsi a provare le varie combinazioni.
Unica consolazione, se proprio vi va, è ipotizzare che il meteorite sia composto interamente d’oro: le conseguenze sarebbero addirittura più catastrofiche visto il maggiore peso specifico del metallo giallo. Ma vuoi mettere la soddisfazione di rendere finalmente la Calabria la regione più ricca d’Italia?