Il grande Vecchio che riposa nel Mediterraneo, proprio a due passi dalle nostre coste, rappresenta ancora un grande mistero. È un vulcano attivo di cui si sa ancora pochissimo, conosciamo solo la sua "punta dell'iceberg". Quando la terra trema, nei dintorni, sfiorando la schiena delle nostre coste, il pensiero è sempre al Marsili, il vulcano più esteso d'Europa, considerato anche il più pericoloso del nostro mare. Ma cosa potrebbe accadere se si risvegliasse in modo violento? Tsunami? Distruzioni di massa? Fuoco dalle acque? Niente?

Il gruppo di divulgatori scientifici, uniti nel popolare sito GeoPop, molto seguito sui social e su Youtube, ha creato per la prima volta una simulazione video cercando di prevedere ogni scenario. Andrea Moccia, direttore editoriale e geologo, ha spiegato cos'è davvero il Marsili e che conseguenze avrebbe una sua eruzione. 

«Nel Mar Tirreno si trova il vulcano sottomarino più esteso d’Europa: stiamo parlando del Marsili - spiega -. Davanti a un “gigante” come questo sorge spontaneo chiedersi… cosa succederebbe se eruttasse? Sappiamo ancora poco di questo vulcano sottomarino: per creare le ricostruzioni 3D che vedete ci siamo basati su uno degli ultimi studi sull’argomento, pubblicato nel 2021».

L'intero complesso vulcanico misura 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza. La cima è a 500 metri di profondità, mentre in altezza dal fondo raggiunge i 3 chilometri. Una eventuale esplosione - spiega - avverrebbe sul fianco Est. «I gas, mischiati a ceneri e materiale vulcanico andrebbero a formare una colonna eruttiva, che non riuscirebbe a raggiungere la superficie in quanto la colonna d'acqua farebbe da tappo». Niente paura perché in tal caso al massimo si vedrebbero delle bolle arrivare in superficie e delle pietre pomice galleggiare. L'ipotesi più disastrosa è definita anche la più improbabile, e quella sì fa più paura. In conseguenza di una frana subacquea, lo spostamento dei materiali causerebbe uno tsunami con onde alte 15 metri che colpirebbe non solo le coste calabre ma anche quelle di Campania e Basilicata. Ma niente paura, rassicura il geologo, si tratta di un'ipotesi piuttosto remota. Il Marsili ogni tanto si sgranchisce ma per ora riposa.