Tutti sognano di rivederla un giorno in tv, magari a Sanremo. Omaggio alla più grande interprete nella storia della musica italiana
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Sono alla PDU di Lugano… aspetto il mio amico Massimiliano Pani, figlio, musicista e produttore di Nostra Signora della Musica. Siamo amici, ci sentiamo spesso. Mi ha dato appuntamento alla loro casa discografica, nella città dove Lei vive e lavora da decenni.
Ad un certo punto entra lei: alta, magra, in nero, treccia rossa, occhiali da vista scuri... Avrei voluto sparire, nascondermi dietro la porta.
Lei mi nota subito e mi fa -“Oh! Se lei è qui significa qualcosa”.
Io- Sono Franco, amico di Max, sono stato invitato, diversamente non mi sarei mai permesso di venire qui. Mi perdoni.
Lei sorride, mi tranquillizza, parliamo e le ricordo che tempo fa mi telefonò. Mi chiede altro prima di esclamare:
“Ma sìiiii, ora ricordo tutto! Mi avevi addirittura proposto come senatrice a vita! Ossignur, com’eri matto, matto”.
E ride, ride…
Io- Che memoria, signora!
Lei- Si ma diamoci del tu. Vieni di là che facciamo un bel caffè. Aspettiamo Massimiliano, doveva essere già qui
La macchinetta del caffè è in un angolo, lei fa tutto in due minuti. Mi porge la tazzina. Poi mi dice: “Cosa ne pensi di quello che abbiamo combinato con la nuova Pdu music?”
Io- È una rivoluzione. Ancora una volta avete anticipato i tempi.
Lei- All’inizio non tutti lo avevano capito. Ma è il futuro. Dobbiamo guardare al futuro, sta cambiando tutto. I tempi cambiano, e io… ricordi? “Io cambio e chi non cambia resta lá”. (Cit. da Non gioco più)
Io- Se mi posso permettere: tutti vogliono un ritorno di Mina dal vivo. Anche solo un passaggio televisivo.
Lei- Ma dai Franco… anche tu? Ma torno per fare cosa? E dove? Al massimo posso andare a cantare all’uscita della metropolitana di Milano, insieme a Massimiliano con la chitarra, travestiti da mendicanti, e facciamo un pezzo!
(E ride…ride…bella e ironica come sempre).
Io (scioccamente):- Che pezzo fareste? Magari E poi…?
Lei- No…no.. le tue promesse no (canticchia divertita e cita E poi ). Quello forse è il mio pezzo più riuscito. Non lo tocchiamo. Chiamerei Ivano Fossati per fare un pezzo in due.
Io- (decisamente scemo): Allora un passaggio a Sanremo? Amadeus dice che sarebbe quasi un’apparizione miracolosa.
Lei- Oddio…sono trent’anni che annunciano la mia partecipazione a Sanremo. Ma che ci faccio io lì sopra? Meglio i Maneskin. O Mahmoud e Blanco. Io invece farei ridere!”
Io- Noooo! Ci sarebbero 30 milioni di persone ad aspettare lei. Un record mondiale.
-Franco, quella cantante lí non c’è più. Sono passati 40 anni, e io sono un’altra.
(Diventa un triste).
Guarda la tazzina del caffè e beve l’ultimo sorso. Poi quasi impercettibilmente canta:
“Già conosco i passi di una strada
Che qualunque cosa accada
So a memoria dove andrà
Già conosco i sassi del cammino
E il dolcissimo declino
Da cui sola tornerò”.
Mi guarda, sorride e mi fa: Franco caro, mi segui da quando eri un ragazzino… come tanti del resto. Mi avete dato la vostra vita, io vi sono devotamente grata per questo amore verso di me. Anche da quando non esco più. Vi adoro tutti, non merito tutto questo. Fino all’ultimo respiro vi amerò sempre
Silenzio. Lei sembra commossa.
Entra Max: Francooo…Perdonami… mi hanno bloccato.
Vede la mamma in fondo: Mamma, ti ricordi di Franco?
Buio.
Improvvisamente squilla il mio telefonino… suona… suona… sono sudato… Non capisco… mi giro, poi mi sveglio.
Rispondo e sento una voce che urla: «Franco, ma quando diavolo arrivi? Fra un’ora abbiamo l’aereo».
Sono le 7.
Sarei dovuto essere in piedi da un’ora. Un incubo. Mi butto giù dal letto… corro… faccio tutto in pochi minuti…!
(Omaggio a Mina che il 25 marzo compie gli anni)