Il circolo Nicà torna sulla vicenda dopo il coinvolgimento nell’inchiesta di un funzionario Arpacal e chiede che il territorio venga ripulito dopo i danni causati dallo sversamento di percolato di un anno e mezzo fa
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«Apprendiamo che un funzionario di Arpacal del Dipartimento provinciale di Cosenza, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria nei giorni scorsi è stato oggetto della notifica di un provvedimento del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari a cui è stata applicata la misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, in relazione alla provvisoria imputazione di rifiuto di atti di ufficio (art. 328, comma 1, c.p.), in merito ai fatti avvenuti il 22 giugno 2023 nella meravigliosa Valle del Nicà inerente lo sversamento di un ingente quantitativo di percolato. In merito a questa brutta vicenda il nostro circolo non si è risparmiato minimamente, infatti fin dalla conferenza dei servizi ha prodotto osservazioni in merito al progetto antistorico di ampliamento della discarica». È quanto si legge in una nota del circolo Legambiente Nicà in merito agli ultimi sviluppi della vicenda della discarica di Scala Coeli.
«Successivamente – prosegue – durante i lavori di scavo e costruzione dell’invaso della discarica siamo stati sempre vigili e attenti segnalando tutto quello che a nostro avviso non era conforme all’autorizzazione concessa dalla Regione Calabria. Abbiamo documentato il tutto con sopralluoghi, segnalazioni, esposti agli organi competenti e dirette sui social network, ma ahi noi tutte le nostre segnalazioni nel fatte nel corso degli anni sono cadute nel vuoto fino all’epilogo del 22 giugno 2023 quando un fiume dì percolato ha invaso la BioValle del Nicà».
«Ci preme ringraziare – conclude la nota – tutte le donne e gli uomini di questo territorio, e tutti quelli che hanno a cuore l’ambiente e sostengono il nostro circolo. Noi continueremo a vigilare con attenzione seguendo le attività in corso. Alla luce di quanto accertato dopo l’accaduto del giugno 2023, ossia il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC), chiederemo di attivare l’art. 250 del Dlgs n.152/06. Continuiamo a porre estrema fiducia nell’attento lavoro della Procura della Repubblica di Castrovillari e di tutti gli attori coinvolti, che ringraziamo. Il lavoro associativo del nostro circolo continua in maniera costante, per un futuro migliore, per l’ambiente e per il nostro territorio».